VIOLA MAMMOLA

DESCRIZIONE

La Viola Mammola (Viola Odorata L.) è una pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle VIOLACEAE, acaule, pubescente, con stoloni striscianti e radicanti ai nodi da dove emettono nuovi germogli.
Foglie in rosetta basale su lunghi piccioli, verdi scure-bluastre, largamente ovato-cordate, o reniformi, crenulate.
Fiori zigomorfi pentameri, molto profumati, con petali e sperone di colore viola più o meno intenso, isolati su peduncoli glabri.
Il frutto è una capsula subglobosa a tre valve.

DISTRIBUZIONE E HABITAT

Specie ad areale euri-mediterraneo, la Viola Mammola in Italia è comunissima e distribuita su tutto il territorio.
Vegeta da 0 a 1200 m s.l.m e predilige margini dei boschi, siepi, scarpate e rive dei fossi, vigneti e oliveti, luoghi erbosi selvatici.

Viola Mammola
Viola Mammola

PARTI UTILIZZATE E PERIODO DI RACCOLTA

Possono essere raccolti i fiori appena sbocciati da marzo ad aprile.
I fiori freschi sono utilizzabili come aromatizzanti e complemento delle insalate, negli sciroppi, nei gelati, nelle marmellate oppure canditi.

RICETTA DELLA NONNA: Gelato ghiacciolo alla violetta

Pulire un pugno di violette e pestarle nel mortaio, aggiungere un litro d’acqua calda e sciogliervi 125 g di zucchero.
Lasciare in infusione per un0ora. Filtrare e fare gelare.

CURIOSITA’

Dal greco (f)ion=viola, forse derivato dalla ninfa Jo, trasformata in giovenca e nutrita proprio dalla viole comparse nel suo pascolo; odorata, per il grato profumo.
Nell’antica Grecia ed a Roma si celebravano i dies violae il 22 marzo.
Plinio consigliava di consumarla con fette di limone ed arancia.
La viola mammola era il fiore e il profumo preferito di Maria Luigia d’Austria, che sposò Napoleone e divenne duchessa di Parma.
La mammola era ricercata dalle profumerie per l’estratto “violetto di Parma”.
Da un quintale di fiori freschi si ottenevano in questo modo solo 50 grammi di essenza; oggi è prodotta quasi esclusivamente per via sintetica.