INDICE
- Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise
- Campo Imperatore
- Santo Stefano di Sessanio
- Rocca Calascio
- Fiume Tirino
- Parco Nazionale delle Majella
- Valle dell’Orfento
- Roccacaramanico
- Lago di Scanno nella Valle del Sagittario
- Barrea
- La Costa dei Trabocchi
- Eremo di San Bartolomeo in Legio
- Parco Naturale Regionale Sirente Velino
- Grotte di Stiffe
- La Marsica
Si parla di una regione che è visitata tutto l’anno, semplicemente perché ha splendidi luoghi di mare e anche di montagna. Per chi fosse interessato ad una vacanza o ad una escursione in questa parte d’Italia che ha molto da offrire, ecco qualche consiglio su cosa visitare in Abruzzo.
PARCO NAZIONALE D’ABRUZZO, LAZIO E MOLISE


Con sede a Pescasseroli (AQ), il parco comprende una serie di paesini molto carini come Villetta Barrea, Barrea ed Opi. Non molto distante c’è anche Roccaraso, una delle mete sciistiche in Abruzzo che attira turisti da tutt’Italia insieme ad Ovindoli. Per chi ama il trekking si possono fare delle splendide escursioni tra i boschi e i prati del parco.
La prima proposta di istituzione del Parco Nazionale d’Abruzzo fu elaborata nel 1917 dalla Commissione per i Parchi Nazionali della Federazione Pro-Montibus.
Fu nel comune di Opi, uno dei più suggestivi del Parco, che il 2 ottobre 1921 la Federazione Pro Montibus et Silvis di Bologna, guidata dall’illustre zoologo professor Alessandro Ghigi e dal botanico professor Romualdo Pirotta, volle istituire la prima area protetta d’Italia affittando dal comune stesso 500 ettari della Costa Camosciara, nucleo iniziale del Parco, situato nell’alta Val Fondillo, divenuta successivamente una delle valli più famose e frequentate.
Il 25 novembre 1921 ci fu la cerimonia inaugurale e per acclamazione fu costituito l’Ente Autonomo Parco Nazionale d’Abruzzo.
E’ proprio in questo impervio territorio, dell’Alto Sangro che trovarono rifugio l’Orso bruno marsicano, il Camoscio d’Abruzzo, il Lupo appenninico ed altre specie non meno importanti.
Il 9 settembre del 1922, per iniziativa di un Direttorio Provvisorio presieduto dall’onorevole Erminio Sipari, parlamentare locale e autorevole fondatore del Parco, un’area di 12.000 ettari ricadente nei comuni di , Bisegna, Opi, Civitella Alfedena, Gioia dei Marsi, Lecce dei Marsi, Pescasseroli e Villavallelonga, insieme a una zona marginale di 40.000 ettari di Protezione Esterna, divenne Parco Nazionale alla presenza di tutte le autorità, presso la Fontana di S. Rocco a Pescasseroli, dove resta una lapide corrosa dal tempo a ricordo del famoso evento, con la seguente iscrizione: “Il Parco nazionale d’Abruzzo sorto per la protezione delle silvane bellezze e dei tesori della natura qui inaugurato il IX Sett. MCMXXII”.
Poco più tardi lo Stato italiano, con Decreto Legge dell’11 gennaio 1923, ne riconosceva ufficialmente l’istituzione.
Qualche decennio prima, il Re Vittorio Emanuele volle istituire in quest’area una riserva di caccia, per evitare lo sterminio incombente e l’estinzione di importanti ed uniche specie selvatiche.
D’altronde sia l’Orso Marsicano che il Lupo e il Camoscio avevano abitato un’area molto più vasta comprendente quasi l’intero Appennino, ma il degrado degli habitat, procurato dall’eccessivo disboscamento e dalla diffusa antropizzazione, nonchè la caccia indiscriminata, li aveva relegati nei luoghi più remoti e selvaggi.
Proprio grazie al Parco questi luoghi conservano ancor oggi quei valori naturali e culturali della montagna tanto da ispirare altri territori a seguirne l’esempio.
L’uomo moderno, completamente coinvolto dalla società super-tecnologica, può ritrovare nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise un pezzo della propria storia e della propria evoluzione, una storia scritta su un libro ancora aperto fatta di vicissitudini geologiche, di affascinanti selve e di una cultura socio-economica sobria, parsimoniosa e creativa.
CAMPO IMPERATORE


Campo Imperatore è uno dei luoghi simbolo della regione. Siamo nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e, anche solo percorrendo la strada che attraversa l’altopiano (1800 m di altitudine), si percepisce quanto sia vasto e affascinante, circondato da vette imponenti tra cui il Corno Grande e il Corno Piccolo del Gran Sasso.
A Campo Imperatore hanno girato molti film con Bud Spencer e Terence Hill. Il famoso alpinista Fosco Marini lo definì “Il piccolo Tibet d’Italia”.
E’ terra di pastori. Lo è stata per secoli ma lo è ancora oggi. È una destinazione abbastanza conosciuta, ciononostante ho incontrato davvero poca gente.
Se cercate una camminata poco impegnativa da fare a Campo Imperatore vi consiglio di visitare il Canyon della Valianara. Raggiunto il lato della valle più vicino a Castel del Monte (seguite le indicazioni per Canyon della Valianara su Maps) si lascia l’auto nel parcheggio vicino ai ristori. Il sentiero non è segnalato dalla strada, dovrete camminare in direzione delle statue bianche e poi scendere verso la parete rocciosa.
Il canyon si allunga sulla destra e, anche se ogni tanto non è facile capire dove vada il sentiero, è impossibile perdersi. Non è un anello quindi, se percorrete tutto il canyon, dovrete fare lo stesso tragitto per tornare indietro. Rientrati dalla passeggiata gustatevi gli arrosticini del Ristoro Mucciante circondati dal panorama bellissimo e selvaggio.
La zona è ricca di strutture ricettive, dai rifugi (ideali ovviamente per chi desidera dedicarsi alle escursioni di più giorni), ai classici alberghi. Ma vi sono anche tanti bed&breakfast. Molto famoso è l’albergo diffuso di Santo Stefano di Sessanio, uno dei comuni più vicini per raggiungere l’altopiano e sicuramente uno dei più caratteristici.
SANTO STEFANO DI SESSANIO


Il borgo, annoverato tra i Borghi più belli d’Italia, è un gioiello immerso nella natura a 1200 m di altitudine, ed è stato perfettamente restaurato in stile tradizionale. Fare una passeggiata tra i vicoli acciottolati, alla scoperta di portici e splendide case in pietra è un’esperienza da non perdere.
Faceva parte della Comunità montana Campo Imperatore-Piana di Navelli ed è compreso all’interno del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, costituendone di fatto una delle porte di accesso nella sua parte meridionale.
ROCCA CALASCIO


A pochi chilometri da Santo Stefano di Sessanio c’è un altro luogo iconico e bellissimo, da vedere assolutamente: Rocca Calascio. Il modo più bello (e anche meno inquinante!) per raggiungere il castello è fare una camminata sul sentiero che parte proprio da Santo Stefano di Sessanio: dal parcheggio per auto e camper incamminatevi sulla statale in direzione Calascio e dopo circa un chilometro prendete la stradina asfaltata sulla sinistra. Subito dopo vedrete un sentiero che sale sulla destra e sopra troverete i cartelli con le indicazioni; la camminata è di 5 chilometri (solo andata) e il sentiero inizia con una bella salita abbastanza breve, per poi continuare più dolcemente.
IL FIUME TIRINO
La valle del fiume Tirino che va dal comune di Capestrano a quello di Bussi è un territorio che da tempo nasconde alcuni dei più importanti tesori storici e naturali d’Abruzzo. Il Tirino è considerato il fiume più pulito d’Europa e sicuramente uno dei più belli. Le sorgenti si formano ai piedi del massiccio del Gran Sasso e poi il fiume scorre a valle per gettarsi, dopo appena 16 km, nel fiume Pescara. Varie sfumature di verde e blu si mescolano per deliziare la vista, una miscela perfetta di vegetazione e acqua limpida permettono di vedere tutto sia sotto che sopra la superficie di questo fiume magico.
Il tratto più limpido e bello del fiume è quello che si trova nel comune di Capestrano, più vicino alle sorgenti. Per fare un’uscita in canoa sul Tirino ci si può rivolgere a varie associazioni.
A causa della temperatura dell’acqua di sorgente, che si attesta durante tutto l’anno a circa 11 ° C, la trota Fario è l’unica specie di pesce endemico ad avervi fissa dimora. Un altro abitante molto speciale del fiume è il Gambero di fiume (Astro potamobius pallipes), è molto raro e protetto dalle normative ambientali europee.
PARCO NAZIONALE DELLA MAJELLA
La Majella offre tanto a chi ama le attività outdoor: dalle escursioni in montagna – ce ne sono per ogni livello, dagli escursionisti esperti alle famiglie con bimbi piccoli – ai percorsi in mountain bike; non mancano le falesie per l’arrampicata e grotte e canyon da esplorare; inoltre gli eremi sono collegati da sentieri perfetti per chi vuole intraprendere un cammino di più giorni.
Istituito nel 1991, il Parco comprende il grande massiccio della Maiella, le montagne del Morrone, i monti Pizi e il gruppo del Monte Porrara; più della metà del suo territorio si estende sopra i 2000 metri con la vetta più alta che è quella del Monte Amaro a 2793 metri d’altitudine.
Il Parco ospita oltre il 78% delle specie di mammiferi (eccetto i Cetacei) presenti in Abruzzo, e oltre il 45% di quelle italiane. Oltre ad essere molto ricca, la flora del Parco è considerevole anche per la sua originalità. Il numero degli endemismi ammonta a 142 e, tra questi, 5 sono esclusivi del territorio dell’area protetta: la Soldanella del Calcare ed il Fiordaliso della Majella, scelti come simbolo dei giardini botanici del Parco, la Pinguicola di Fiori, la Radicchiella della Majella, il Ranuncolo multidentato.
LA VALLE DELL’ORFENTO
La riserva naturale Valle dell’Orfento è un’area naturale protetta situata in Abruzzo nel Comune di Caramanico Terme (Pescara), sul versante nord-occidentale della Majella. e istituita nel 1972. Quello della Valle dell’Orfento è l’unico canyon della Majella ad avere un corso d’acqua perenne che dà vita ad uno dei più affascinanti habitat di questo massiccio. Offre vari e affascinanti sentieri che sono:
Il Sentiero delle Scalelle;
Anello del Ponte del Vallone;
Eremo di Sant’Onofrio;
Eremo di San Giovanni da Decontra;
Anello di Guado Sant’Antonio;
Anello di Decontra.
ROCCACARAMANICO
Situato a pochi chilometri da Caramanico Terme, è un borgo minuscolo ai piedi del Monte Morrone, affacciato sulla Majella. Da paese fantasma, tante abitazioni sono state recuperate e ristrutturate e il borgo si appresta a riprendere vita anche grazie ai deliziosi b&b ed alle escursioni che vengono organizzate nei dintorni. Arrivati in cima al borgo è possibile addentrarsi nel bosco dal quale si possono scegliere diversi percorsi: l’anello del Monte Morrone (abbastanza impegnativo), il sentiero che porta fino al Rifugio Capoposto a quota 1755 ed altri.
LAGO DI SCANNO NELLA VALLE DEL SAGITTARIO
Percorrendo una strada tutta curve che si snoda lungo la Valle del Sagittario, si arriva al Lago di Scanno. Il lago è balneabile e nella bella stagione è una meta molto frequentata. Ci sono diverse attività da fare nella zona del Lago di Scanno tra le quali varie escursioni. Il sentiero più conosciuto (Sentiero del Cuore) ha una durata di circa un’ora e, una volta in cima, permette vedere il lago dall’alto e distinguerne la forma, appunto, a cuore.
Poco prima del Lago di Scanno, nei pressi di Villalago, è presente il Lago di San Domenico con la sua acqua color smeraldo. Attraversando un ponticello è possibile giungere in un area pic-nic con un chioschetto gestito ed è possibile visitare l’Eremo.
BARREA
Continuando sulla strada che da Scanno porta al Passo Godi, il paesaggio si apre in un altopiano verdissimo, tra macchie di boschi e stradine bianche che salgono serpeggianti sui pendii in lontananza. In circa 40 minuti si giunge al borgo di Barrea dove, passeggiando tra le vie del paese, si può godere di una vista mozzafiato su tutta la valle, che comprende il lago (Lago di Barrea) e una cornice bellissima di montagne.
LA COSTA DEI TRABOCCHI
Dalla montagna si passa al mare e precisamente nella costa adriatica. Questo tratto di costa, che si snoda lungo Strada statale 16 Adriatica, da Francavilla al Mare fino a San Salvo, passando per Ortona, Fossacesia, San Vito Chietino e Vasto, è punteggiato dalle tradizionali macchine da pesca su palafitta, i trabocchi appunto, che regalano al paesaggio un fascino d’altri tempi.
Partendo da Vasto non si può che menzionare la Riserva Naturale di Punta Aderici, una meraviglia di dune che in primavera si coprono di fiori dai mille colori. Altre non meno importanti sono: la spiaggia di Punta dell’Acquabella, la spiaggia di Ripari di Giobbe, la spiaggia del Cavalluccio etc.. Tra i vari trabocchi possiamo menzionare: il Trabocco Pesce Palombo (Fossacesia) – Trabocco Punta Le Morge (Torino di Sangro) – Trabocco Valle Grotte (San Vito) – Trabocco di Punta Aderci (Vasto) – Trabocco Punta Cavalluccio (Rocca San Giovanni) … alcuni dei quali sono adibiti anche alla ristorazione per un esperienza unica sul mare.
EREMO DI SAN BARTOLOMEO IN LEGIO
Letteralmente scavato all’interno di uno sperone roccioso a circa 700 metri sul livello del mare, l’eremo è situato nel comune di Roccamorice, in provincia di Pescara. Nel silenzio dei boschi della Maiella e del Morrone, non vi resta che spegnere il cellulare, chiudere gli occhi e respirare a pieni polmoni!
PARCO NATURALE REGIONALE SIRENTE VELINO
E’ situato in provincia dell’Aquila con sede a Rocca di Mezzo vicino le stazioni sciistiche di Ovindoli.
Il gruppo Sirente-Velino costituisce una sorta di cerniera attraverso cui passano i flussi faunistici tra le diverse aree dell’Appennino. Ha una importanza topografica strategica, in quanto costituisce un imprescindibile raccordo tra i monti del Reatino, i Simbruini settentrionali, l’area del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (a sud-est) e il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga a nord.
I due massicci denotano diversità e somiglianze sia per la vegetazione che riveste le loro pendici sia con riferimento alle loro origini. Pur essendo separati dall’Altopiano delle Rocche, i due gruppi possono essere considerati unitariamente sia in riferimento alla stessa origine geologica e tettonica:
- Il massiccio del Sirente
- Il massiccio del Velino
Vivono nel Parco il lupo appenninico, l’orso bruno marsicano, il capriolo, il cervo, l’istrice, la volpe, il gatto selvatico e il cinghiale. Tra gli uccelli spiccano l’aquila reale, la poiana, il nibbio bruno, lo sparviero, il gheppio, il corvo imperiale, il grifone, il falco pellegrino, il lanario, il gufo reale e il picchio verde.
I suoi centri abitati hanno u n origine medievale, epoca in cui l’altopiano prese importanza prima militare, come cerniera fra il Fucino e la conca aquilana.
L’Ente Parco promuove e organizza all’interno del suo territorio programmi di educazione ambientale, escursioni naturalistiche, appuntamenti culturali rivolte agli adulti così come a ragazzi e bambini in età scolare, sono ampiamente e dettagliatamente diffuse via web e anche sul nostro sito.
GROTTE DI STIFFE
Tra i fenomeni carsici più spettacolari d’Italia non possiamo mancare di nominare le Grotte di Stiffe, formatesi geologicamente circa 600.000 anni fa e situate proprio in provincia de L’Aquila, nel comune di San Demetrio ne’ Vestini. Queste cavità non potranno che catturarvi: un percorso turistico attrezzato di circa 700 metri vi farà scoprire un mondo inaspettato, al confine tra realtà e fantasia, tra enormi stalattiti e stalagmiti, laghi neri, giochi di luci e ombre e impetuosi corsi d’acqua.
MARSICA
La Marsica è una regione storico-geografica dell’entroterra abruzzese, storicamente da considerarsi come la zona abitata in epoca antica dai Marsi, popolo italico stanziato dal I millennio a.C. nel territorio circostante il lago Fucino e nelle aree limitrofe. Comprende 37 comuni della provincia dell’Aquila, intorno alla piana del Fucino, tra il parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, la piana di Carsoli e la valle Roveto.