TRENTINO ALTO/ADIGE
La comodità dell’accesso con la funivia del Sass Pordoi e il fantastico ambiente roccioso e “lunare” dell’altopiano sommitale del Sella fanno che l’elementare sentiero a saliscendi che conduce dall’arrivo dell’impianto fino al rifugio Boè sia uno dei più frequentati delle Dolomiti.
La costruzione, un avamposto dell’uomo in un ambiente impressionante, è stato inaugurato nel 1894 dalla sezione di Bamberga del döav.
Dopo la Grande Guerra è passato alla sat, la Società degli Alpinisti Tridentini che ha ribattezzato rifugio Boè la storica Bamberger Hütte.
Dal rifugio, e dal vicino cocuzzolo roccioso dell’Antersass, si ammira un magnifico panorama sui valloni che incidono il Sella, e sulle torri rocciose del Bech e del Daint de Mesdì, che dominano la severa Val de Mesdì.
CIMA DEL PIZ BOÉ
Richiede un minimo di esperienza di alta montagna e di attenzione alle condizioni del terreno, invece, la prosecuzione verso i 3152 metri del Piz Boè, la cima più elevata del Sella che è anche il “tremila” più battuto delle Dolomiti e probabilmente di tutte le Alpi. Su questo percorso, che pure è estremamente frequentato, occorre fare attenzione in salita, dove accanto alle corde fisse si possono incontrare neve o vetrato.
E soprattutto in discesa, dove le rocce sono elementari ma levigate dal tocco di migliaia e migliaia di mani e piedi.
Sulla cima, accanto a un ripetitore di cui si attende da anni l’eliminazione, sorge la piccola ma accogliente Capanna Piz Fassa, che permette di rifocillarsi con cibi caldi e bevande.
La quota e l’isolamento del Piz Boè si fanno rapidamente sentire in caso di maltempo. Dal versante di Corvara (Val Badia) e del Passo di Campolongo, si può salire alla vetta del Piz Boè per la rocciosa Cresta Strenta, un percorso spettacolare, privo di difficoltà ma che include dei tratti piuttosto aerei.
Chi arriva da questo lato passa in pochi minuti dalla tranquillità all’affollamento della vetta.

QUOTA: da 2829 a 3152 metri;
DISLIVELLO: 450 metri;
TEMPO: 3.15 ore;
DIFFICOLTA’: E fino al Rifugio Boè, EE la salita alla vetta;
SEGNALETICA: bianco-rossa 627 e 638;
QUANDO ANDARE: da luglio a settembre.
VERSO IL RIFUGIO E LA VETTA DEL PIZ BOÉ
Il Passo Pordoi si raggiunge da Canazei o da Arabba. Si può arrivare anche da Selva di Val Gardena scavalcando il Passo Sella, e da Colfosco attraverso il Passo Gardena e il Passo Sella.
Dal Passo si sale in funivia al Sass Pordoi (2950 metri), dove si trova un rifugio-ristorante. Dopo un’occhiata al magnifico panorama, che abbraccia i massicci dolomitici più importanti, la catena di confine tra Italia e Austria, l’Ortles e le lontane vette degli Alti Tauri, si segue il sentiero (segnavia 627) che scende verso nord-est sulle ghiaie.
Ci si affaccia su un canalone, si gira un crinale, e si scende alla Forcella Pordoi e al rifugio omonimo (2829 metri, 0.15 ore).
Lasciato a destra il sentiero che scende al Passo Pordoi, si riparte per il tracciato a mezza costa che aggira il Vallon del Fos e porta a un bivio. Lasciato a destra l’itinerario per il Piz Boè (segnavia 638, vi si passerà al ritorno) si traversa un pianoro, si supera una cengia attrezzata con corde fisse e si continua fino a un largo crinale.
Si scende avvicinandosi al Piz Boè, ci si affaccia a sinistra su un laghetto, poi si riprende a salire traversando un’altra breve fascia rocciosa.
Scavalcato un crinale si scende all’ampio pianoro ghiaioso dove sorge il rifugio Boè (2871 metri, 0.45 ore).
Un ben visibile sentiero segnato (segnavia 638) si alza verso le rocce del Piz Boè. Alla base delle rocce si incontrano due linee di corde fisse. Quelle di sinistra si alzano in un canalone, quelle di destra traversano per una cengia un po’ esposta e superano delle facili rocce attrezzate con una corda fissa e dei gradini metallici.
Un faticoso sentiero su un pendio ghiaino permette di proseguire in direzione della Forcella dei Ciamòrces e della vetta (3152 metri, 0.45 ore), dove sono il ripetitore e la Capanna Piz Fassa.
SENTIERO DI RITORNO
Dopo una sosta per ammirare il panorama si inizia a scendere per il sentiero (segnavia 638) che si abbassa sui gradini rocciosi della cresta sud-ovest in direzione del Sass Pordoi. A un bivio si lasciano a sinistra i tracciati per il rifugio Kostner e la ferrata Piazzetta, e si superano due salti che richiedono attenzione a causa della roccia levigata. Si prosegue su un terrazzo ghiaioso, poi il sentiero scende obliquamente e riporta al percorso di andata.
Dal rifugio Forcella Pordoi si risale in breve al Sass Pordoi e alla funivia (1.15 ore).