SULLA PIETRA DI BISMANTOVA

EMILIA-ROMAGNA

Tra i dolci contrafforti dell’Appennino emiliano, rivestiti da campi e da boschi, si annida una colossale presenza rocciosa.
La Pietra di Bismantova, che culmina a 1047 metri sul mare, è una impressionante rupe di arenaria, visibile da decine di chilometri di distanza, difesa da pareti verticali che superano i cento metri di altezza. Le strade che conducono alla Pietra sono molte, e tutte ricche di storia.
Si può arrivare a Castelnovo ne’ Monti, il centro abitato più vicino alla montagna, da Reggio Emilia per la valle del Crostolo, da Modena per la valle del Secchia, o dalla Lunigiana, in Toscana, scavalcando il Passo del Cerreto.

CENNI STORICI

La Pietra di Bismantova è stata conosciuta e fortificata fin da tempi lontani. I Romani la chiamavano Suismontium, per i Bizantini era il Kastron Bisimanto.
Prima di loro avevano eretto fortificazioni quassù Liguri ed Etruschi, come dimostra la necropoli villanoviana di Campo Pianelli, scavata accanto al sentiero che compie il periplo della rupe.
A rendere celebre la rupe dell’Appennino emiliano sono anche i versi con i quali Dante la cita nel Purgatorio. «Vassi in Sanleo e discendesi in Noli / montasi su Bismantova e ‘n Cacume / con esso i pié; ma qui convien ch’om voli».

ATTIVITA’ VARIE

Oggi la Pietra di Bismantova, inserita nel Parco nazionale dell’Appennino emiliano, è un mondo a più facce.
C’è l’affollamento dell’eremo e del vicino parcheggio, che nei weekend della primavera e dell’estate vede sfilare migliaia di turisti, escursionisti e arrampicatori.
C’è la verticalità delle pareti, che nonostante la qualità tutt’altro che eccelsa della roccia sono da mezzo secolo il punto di ritrovo dei climber di ogni parte dell’Emilia.
Negli ultimi anni, su questa arenaria dalle prese sfuggenti, sono stati tracciati itinerari moderni di difficoltà elevatissima.
In alto, il pianoro sommitale della Pietra sorprende con i suoi prati e il suo vastissimo panorama.
L’itinerario che consigliamo inizia con la breve salita dall’eremo all’altopiano, prosegue con un breve vagabondaggio sul crinale, e poi con una tranquilla passeggiata ai piedi del versante orientale della Pietra.
Chi cerca un itinerario più impegnativo può affrontare la frequentata ma impegnativa Ferrata degli Alpini, che inizia con un facile percorso a saliscendi che tocca gli attacchi di alcune delle vie di arrampicata più note, prosegue con un paio di brevi salti strapiombanti, e si conclude con una lunga e impressionante scala verticale.

Pietra di Bismantova
Pietra di Bismantova

QUOTA: da 702 a 1047 metri;
DISLIVELLO: 380 metri;
TEMPO: 2.45 ore;
DIFFICOLTA’: E;
SEGNALETICA: bianco-rossa 697 e sentiero Spallanzani;
QUANDO ANDARE: tutto l’anno.

ITINERARIO

Da Castelnovo ne’ Monti si segue la strada che conduce al piazzale Dante, ai piedi della Pietra (870 metri).
A piedi, per una scalinata e uno stradello, si sale in breve al piazzale dell’eremo (919 metri), in spettacolare posizione ai piedi della parte più imponente delle pareti della Pietra.
Si continua verso sinistra (nord), per un sentiero (segnavia 697) che inizia in piano, sale avvicinandosi alle pareti (che qui sono nettamente più basse) e supera una caratteristica spaccatura nella roccia, oltre la quale si sbuca sull’altopiano sommitale.
Il tracciato piega a destra, e si avvicina all’orlo della parete più alta, che si raggiunge nel punto in cui una rete impedisce la caduta di sassi sul piazzale dell’eremo.
Si costeggia ancora l’orlo della parete, si supera l’uscita della Ferrata degli Alpini e si sale ancora fino alla cima della Pietra di Bismantova (1047 metri, 0.45 ore).
Oltre al vastissimo panorama, emoziona il contrasto tra i prati della zona sommitale e le pareti verticali di arenaria che precipitano in tutte le direzioni.

LA DISCESA DALLA CIMA

Si piega ora a sinistra (nord) per un altro sentiero (ancora segnavia 697) che scende tra radure e boschetti, si passa accanto a un ripetitore e si continua su una strada sterrata in discesa, che porta alla base del versante nord-ovest della montagna.
Accanto a un gruppo di case in rovina si continua verso destra seguendo i segnavia 697, poi si piega a sinistra per un sentiero non segnato che porta alla necropoli villanoviana di Campo Pianelli (855 metri, 0.45 ore).
I reperti sono oggi nel Museo di Reggio Emilia.
Si continua in discesa, costeggiando a sinistra i resti di un’antica frana, fino al borgo di Fontana Cornia (702 metri).
Si prosegue sulla strada o per un sentiero segnato parallelo, traversando il borgo di Casale (708 metri).
Poco oltre la strada piega a sinistra. Qui la si lascia, e si sale a destra per una carrareccia. Ci si tiene ancora a destra al primo bivio, al successivo si continua a sinistra, e si sbuca sulla mulattiera (segnavia del sentiero Spallanzani) che proviene dal Ginepreto e risale un panoramico crinale in direzione della Pietra.
Una comoda salita riporta al punto di partenza (1 ora).