Il Rifugio Carlo Franchetti è il rifugio di montagna più alto tra quelli situati sul Gran Sasso d’Italia, posto ad una quota di 2433 m s.l.m. sul versante teramano del massiccio, nel territorio di Pietracamela, incuneato tra il Corno Grande e il Corno Piccolo, nella valle glaciale nota come Vallone delle Cornacchie. Costruito e inaugurato nel 1960 in onore di Carlo Franchetti, alpinista e speleologo, il rifugio è situato su uno sperone roccioso, realizzato interamente in pietra calcarea e rivestito in legno.


E’ un’importante punto di appoggio per le vie normali e le ferrate che salgono ai “Due Corni”. Costituisce anche una ottima base per le vie di roccia del Corno Piccolo (in particolare sulla parete est e sulle Fiamme di Pietra) e del Corno Grande con le impegnative vie sul severo “Paretone” della Vetta Orientale o per bellissime classiche di media difficoltà , come la Traversata delle Tre Vette. Dal rifugio si raggiunge in 40 minuti di sentiero il piccolo Ghiacciaio del Calderone, ultimo residuo di antiche ere glaciali.
SERVIZI VARI
Il rifugio offre vari servi tra cui:
– 23 posti su letto a castello;
– 2 gabinetti interni; 1 esterno con acqua fredda;
– acqua corrente da ghiacciaio del calderone;
– riscaldamento con termoconvettori;
– telefono di emergenza;
– energia elettrica fornita da un’impianto Enel;
– radio vhf per emergenze e soccorso
– ristoro e cucina.

DETTAGLI PERCORSO
Dal piazzale dei Prati di Tivo (1465 metri) si sale in seggiovia all’Arapietra (1980 metri). Si prosegue sul largo sentiero segnato che passa accanto alla Madonnina e poi sale a svolte verso il Corno Piccolo, lasciando a destra una scorciatoia recuperata dal Parco e i segnavia bianco-rossi del Sentiero Ventricini. Un tratto a mezza costa porta ad affacciarsi sul Vallone delle Cornacchie, nel quale si entra scavalcando il Passo delle Scalette, che può essere delicato e pericoloso in presenza di neve.
Il sentiero passa tra i colossali massi che occupano il fondo del Vallone, transita in un arco naturale, poi raggiunge, tramite una rampa con gradini artificiali, l’ampio crinale che divide in due rami il vallone. Lo si risale con dei tornanti tra i prati, poi ci si alza a strette svolte sulle rocce e si torna tra i massi della parte alta del Vallone. Una rampa porta al Rifugio Carlo Franchetti (2433 metri, 1 ora), straordinario belvedere verso il Corno Piccolo.