RADICCHIO – Chorium intybus

CARATTERISTICHE BOTANICHE

Il radicchio è una pianta appartenente alla famiglia delle Composite.
Quello più noto ha foglie piccole e disposte in modo decrescente. Ha fiori azzurri raggruppati in capolini ascellari o terminali.
I suoi frutti sono acheni di colore beige chiaro, ognuno con un seme al suo interno.
Co sono poi i radicchi, di tante varietà diverse.

VARIETA’

Ci sono due grandi divisioni tra radicchi: quelli con foglie rosse intenso e quelli con le foglie variegate, ossia con il fondo rosso e striature più o meno decise di color bianco, giallo o verde chiaro.
E non solo striature, anche punti e vari altri tipi di variegatura.
Tra i radicchi rossi più noti: il rosso di Treviso, il rosso di Verona e il rosso di Chioggia.
Tra i variegati: il variegato di Castelfranco e il variegato di Chioggia.

Radicchio
Radicchio

ESIGENZE CLIMATICHE E AMBIENTALI

Si tratta di una pianta molto resistente che si adatta a qualsiasi tipo di clima, dal caldo al freddo all’umido.
Anche per il terreno non ci sono problemi.
Basta che sia ben drenato senza ristagni d’acqua.

SEMINA

Seminate il radicchio da taglio durante tutto l’anno tranne che in inverno.
Mentre per quello da radice effettuate la semina tra aprile-maggio e agosto.
La semina è a spaglio oppure a file distanti tra loro circa 50 cm, in un secondo momento le piantine si devono diradare distanziandole di circa 20 cm una dall’altra.

RACCOLTA E CONSERVAZIONE

Il radicchio di Verona e quello di Treviso si raccolgono a partire da novembre per tutta la stagione fredda.
Quello di Castelfranco sino alla fine di febbraio, quello di Chioggia da ottobre a marzo.

USO IN CUCINA

Crudo in insalata, alla griglia, in padella, in gustosi sformati al forno e nel risotto.

PROPRIETA’ TERAPEUTICHE

E’ depurativo e aiuta in caso di stitichezza e cattiva digestione.
Funziona anche in caso di diabete, obesità e insonnia.

CURIOSITA’

Le prime notizie sul radicchio di Treviso risalgono al 1862, quando ne “L’agricolo, almanacco del 1862” compare per la prima volta tra i lavori di dicembre l’imbiancamento del radicchio.
Non si sa di sicuro chi sia stato a fare un’insalata che cresceva nei fossi, considerata l’alimento dei poveri nonché foraggio da bestiame, un ortaggio prelibato e costoso noto in tutto il mondo.
La storia del radicchio è quasi una leggenda, narrata dai soliti “ben informati”.
Alcuni narrano di uccelli che lasciarono sul campanile della Chiesa di Dosson dei semi di radicchio sconosciuto.
Altri raccontano una fiaba il cui protagonista è un contadino che aveva dimenticato una carriola piena di radicchio in un angolo della stanza.
Dopo alcuni giorni si ricordò dell’ortaggio e ne prese un cespo dal mucchio: le sue foglie esterne erano secche e marce ma all’interno c’era un magnifico fiore rosso, il futuro radicchio di Treviso.