PORCELLANA COMUNE – PROCACCHIA

Nome scientifico: Portulaca oleracea L.
Famiglia: Portulacaceae
La Porcellana comune è una pianta erbacea annuale, glabra, con fusti ramificanti cilindrici prostrato-striscianti, carnosi, cavi e spesso rossastri.
Le foglie, di colore verde chiaro, sono carnose e con breve picciolo (ca. 2 mm), opposte alla base e verticillate in alto, spatolate, glabre, lunghe fino a 3 cm.
I fiori, solitari all’ascella delle foglie o riuniti in gruppetti terminali, sono piccoli, gialli, con 5 petali e si aprono di mattina, solamente quando c’è il sole.
Il frutto è una capsula, membranosa, contenente molti semi.

Portulaca oleracea L., Porcellana comune
Portulaca oleracea L., Porcellana comune

SINONIMI

Portulaca stellata – Portulaca oleracea subsp. stellata.

DISTRIBUZIONE E HABITAT

La Porcellana comune è diffusa in quasi tutte le zone del mondo, in Italia è considerata specie infestante e presente in tutto il territorio.
Vegeta da 0 a 1700 m s.l.m. ed è soprattutto presente su suoli argillosi, negli orti e negli ambienti ruderali.
Sinantropica e nitrofila.

PARTI UTILIZZATE E PERIODO DI RACCOLTA

Le foglie ed i giovani rametti della Porcellana comune posso essere raccolti da ottobre ad aprile.
Le foglie carnose e parte dei fusti teneri, dal sapore acidulo e dalla consistenza mucillaginosa, possono essere consumati crudi, mescolandoli ad altre specie, e cotti, per preparare minestre.
Foglie e rametti carnosi tagliati a pezzettini possono essere conservati in salamoia o sottaceto.
Non bisogna abusare nel consumo poiché questa pianta è ricca di ossalati che ad alte dosi sono dannosi per i reni.

RICETTA DELLA NONNA: Insalata estiva di portulaca

Tagliare finemente in un’insalatiera una zucchina e un peperone rosso o giallo, unire tre manciate di foglioline e rametti di portulaca, una manciata di Diplotaxis tenuifolia (Rucola selvatica) e condire con un cucchiaino di senape in grani, uno di aceto di vino, due di olio extravergine di oliva.
Servire e mangiare subito.

NOTE

Chi possiede un orto non può non conoscerla perché è un’erba estremamente infestate.
Non giova tagliarla e lasciarla al sole perché, essendo un’erba “grassa” (succulenta), non si secca mai.
Grazie alle sue radici avventizie, anche se tagliata, continua a vegetare.
I suoi semi, inoltre, sono tantissimi e germogliano anche dopo anni di dormienza nel terreno (fino a 20 anni).
Bisogna fare necessità virtù…non resta che mangiarla.
Considerando le caratteristiche principale della pianta, non ci sono pericoli di confusione con altre specie.