Nome scientifico: Anchusa undulata subsp. hybrida
Famiglia: Boraginaceae
Il Sugamele è una pianta biennale o raramente perenne, alta fino a 90 cm, con fusti ascendenti o eretti e più ramosi in alto.
Tutta la pianta è ricoperta da una fitta peluria.
Foglie basali lunghe e strette, con il margine spesso ondulato, assottigliate alla base a formare un breve picciolo, scompaiono alla fioritura.
Foglie cauline simili, ma progressivamente più piccole, alterne e sessili.
Fiori in cime scorpioidi con brattee ovali più corte del calice.
Calice su peduncoli brevi.
Corolla tubolare all base, che termina con 5 lobi blu scuro o viola più o meno acuti.
Il frutto è un mericarpo obliquo ovoide.

DISTRIBUZIONE E HABITAT
Specie con areale limitato alle coste del Mediterraneo, in Italia è comune nelle regioni centro-meridionali.
Non più segnalata in Liguria, è invece stata segnalata nel forum di Acta Plantarum in Emilia Romagna.
Vegeta da 0 a 1000 m s.l.m.
Il Sugamiele è una pianta che predilige aree lasciate a pascolo, pendii aridi e garighe, margini delle strade, incolti e campi coltivati.
PARTI UTILIZZATE E PERIODO DI RACCOLTA
Si utilizzano le giovani foglie basali e quelle cauline che possono essere raccolte dall’autunno alla primavera, prima della fioritura.
USO IN CUCINA
Le giovani e tenere foglie, sia basali che cauline, vengono consumate sia crude, utilizzandone piccole quantità nelle “insalata di vigna”, sia cotte, ripassate in padella da sole o con pomodorini, aglio e peperoncino.
Con le foglie di Sugamiele cotte e l’aggiunta di altre spezie si può realizzare una gustosa crema.
RICETTA
Bollire 300 g di buglossa e 100 g di silene bianca, scolare e ripassare in padella con olio extravergine di oliva, scalogno tritato, uno spicchio d’aglio, un pomodoro maturo, peperoncino e semi di finocchio selvatico.
Aggiungere 3 patate lesse e schiacciate, frullare ed unire un pò d’acqua di cottura delle verdure per avere la consistenza desiderata.
Servire con crostini di pane tostato, un filo di olio a crudo ed una spolverata di parmigiano.
NOTE
Il nome del genere deriva dal greco ankousa, cioè belletto, in quanto dalla radice di A. officinalis si estraeva una tintura rossa usata dalle donne greche e romane per truccare il viso.
Il nome undulata con cui la specie è chiamata si deve a margine spesso ondulato delle foglie.