ASINARA , PARCO NAZIONALE

Con la chiusura del carcere e l’istituzione del Parco nazionale, consolidato dalla creazione dell’Area marina protetta, l’ex luogo di pena si è riconvertito in ciò che era sempre stato: una stupefacente oasi di pace.
il profilo si spezza in decine di baie lungo gli oltre cento chilometri di coste.
La natura preservata dalla secolare chiusura al pubblico può ora dispiegare senza più subordinazioni le proprie meraviglie.
Il futuro dell’Asinara sta nella natura, negli animali che si moltiplicano in libertà e nella flora che, pur impoverita da oltre un secolo di attività agricole intensive, mostra una sorprendente varietà: sono state censite 700 tra specie e sottospecie botaniche.

Parco Nazionale dell'Asinara
Parco Nazionale dell’Asinara

FLORA E FAUNA DEL PARCO NAZIONALE DELL’ASINARA

Delle 150 specie di uccelli osservate, 53 risultano nidificanti, tra di esse circa duecento coppie di gabbiano corso.
Si segnalano berta maggiore e minore, cormorano dal ciuffo, zigolo nero, falco pellegrino e barbagianni di Sardegna.
Sono invece undici le specie di mammiferi, tra cui muflone, cinghiale e lepre sarda.
Impossibile non ricordare gli asini, quello grigio sardo e il caratteristico bianco dell’Asinara.

Fra gli endemismi figurano la luscengola, un curioso rettile squamato, la lepre sarda e la crocidura rossiccia, un piccolo roditore
Sott’acqua il mondo è ancora più sorprendente.
i fondali orientali ospitano estese praterie di Posidonia oceanica.
L’ittiofauna è ricchissima: si possono osservare specie delicate come la Patella Ferrugginea, uno degli animali più minacciati nei nostri mari che qui, invece, risulta in buone condizioni, e altre tipiche della scogliera, come corvina, dentice, sarago, spigola, scorfano e cernia bruna.
Tra i crostacei si annovera l’aragosta.
Nelle acque prospicienti l’isola è possibile avvistare tursiopi, ma anche balenottere e capodogli.
Per questa ragione il mare dell’Asinara è stato incluso all’interno del cosiddetto Santuario dei cetacei.

GLI ASINELLI ALBINI

I paesaggi aridi dell’Asinara ospitano una popolazione di circa 120 asinelli (Equus asinus var. albina), che vivono allo stato selvatico con caratteristiche uniche e importanti dal punto di vista naturalistico per la loro rarità: una peluria di un particolare bianco opaco e una taglia modesta di solo un metro di altezza al garrese.
Si tratta di animali albini, cioè con un difetto fisiologico che prevede una notevole riduzione della melanina, il pigmento che conferisce tinte più scure al manto e alla pelle.
Anche se la popolazione è lentamente aumentata negli ultimi decenni, gli asini presentano comunque una bassa natalità, data dal bacino genetico ristretto della popolazione.
Non sappiamo con certezza come gli asinelli siano arrivati sull’isola, ma sembra che si tratti di animali sardi, discendenti di asini albini con caratteristiche simili.
La loro presenza, tuttavia, potrebbe essere molto antica.
Si parla di loro già nel Libro del Re Ruggero del XII secolo, nel quale l’Asinara è citata come l’isola madre degli Asini.

Asinelli Albini
Asinelli Albini

ALCUNE ESCURSIONI NEL PARCO

  • SENTIERO DEL CASTELLACCIO
    Tempo: 2.40 ore
    Dislivello: 215 m
    Partenza: Molo di Fornelli
  • SENTIERO DEL FARO
    Tempo: 5.30 ore
    Dislivello: 120 m
    Partenza: Cala d’Oliva
  • SENTIERO DELL’ASINO BIANCO
    Tempo: 2 ore
    Dislivello: 24 m
    Partenza: Centro visite della Reale

AREA MARINA PROTETTA

Quarantamila frammenti di anfore trasportate da una nave romana proveniente dal Portogallo e naufragata all’ingresso della Rada della reale.
E’ possibile vederle durante le escursioni diving nell’Area marina protetta; oltre a cernie brune, lucci marini, tane d’aragosta e altre meraviglie del Mediterraneo.
I punti di immersione sono stati determinati dal Parco.
Si scende in piccoli gruppi di 12 sub al massimo, accompagnati da un master dive.
La costa dell’Asinara è molto varia: lungo la parte orientale ci sono insenature e piccole spiagge ideali per lo snorkeling; la costa occidentale, invece, presenta alte falesie scistose, con profondità tra i 25 e 40 metri.