PARCO NAZIONALE DELLA SILA

Più che una catena montuosa in senso classico, la Sila è un altopiano ondulato.
Le sue vette più elevate – monte Botte Donato e Monternero in Sila Grande, monte Gariglione in Sila Piccola – non superano i 2000 metri.

Parco Nazionale della Sila
Parco Nazionale della Sila

FLORA DEL PARCO

Ciò favorisce una copertura vegetale completa e armoniosa.
Le foreste, che rivestono anche le cime, possono essere suddivise in due fasce altimetriche: a partire dai 1000 metri è il regno del pino laricio, una varietà che nel Parco trova condizioni ideali.
A Fallistro se ne possono ammirare oltre cinquanta esemplari secolari, i cosiddetti Giganti; alcuni di essi superano i 45 metri di altezza.
Al suo limite inferiore, il laricio si mescola con cerro, castagno, roverella, a quello superiore con il faggio, che oltre i 1500 metri sostituisce le pinete.
Sulla Sila Piccola sono presenti anche popolazioni di abete bianco.
Un penetrante profumo di resina caratterizza questi boschi che, sebbene somiglino a quelli del Nord Europa, esibiscono una ricchezza di specie floristiche assai superiore: se ne contano oltre 900 e alcune, come la soldanella calabrese e la luzula calabra, sono endemiche.
Dalle morbidi dorsali scendono numerosi corsi d’acqua.
In passato alcuni dei fiumi principali sono stati imbrigliati da alte dighe che hanno generato grandi bacini artificiali, Ampollino, Arvo, Cecita e Passante, ben integrati nel paesaggio.

FAUNA DEL PARCO

Passando agli animali, è d’obbligo partire dal lupo, senza dubbia la specie più rappresentativa della pur ricca fauna locale.
Ancora braccato negli anni Settanta, oggi il predatore vanta proprio sull’altopiano della Sila uno dei nuclei più interessanti d’Italia.
Fra i mammiferi si ricordano: gatto selvatico, cervo, capriolo, martora, faina, donnola, puzzola e, secondo avvistamenti recenti, la lontra.
Il lungo elenco di uccelli stanziali e migratori include presenze pregevoli: biancone, astore, gufo reale, falco pecchiaiolo, picchio nero, cicogna nera e bianca, gru.

SAN GIOVANNI IN FIORE

Il più antico e popolato centro della Sila deve il suo nome all’omonima abbazia voluta da Gioacchino da Fiore, monaco esegeta del XII secolo che, anni dopo avere aderito all’ordine cisternese, si ritirò sulla Sila per dare origine alla nuova congregazione florense.
L’edificio presenta una facciata in stile gotico dal maestoso portale e custodisce le spoglie del teologo a cui è intitolata l’antica piazza cittadina.
E’ lì che si affaccia la chiesa di S. Maria delle Grazie, con la sagrestia impreziosita da un’opera raffigurante il battesimo di Gioacchino.
Lì si trovano anche i palazzi meritevoli di attenzioni.

ALCUNE ESCURSIONI…

  • RISERVA NATURALE GOLIA CORVO-CUPONE
    Tempo: 5 ore
    Dislivello: 340 m
    Partenza: Cupone
  • SENTIERO ITALIA: CAPOROSA – LORICA
    Tempo: 4 ore
    Dislivello: 257 m
    Partenza: Caporosa

PRODOTTI DEL TERRITORIO

Le fitte foreste sono l’ambiente ideale per i funghi (per i quali la Sila è la zona più ricca d’Italia) che si possono trovare quasi tutto l’anno.
Poi, formaggi tipici come il caciocavallo Silano DOP, il butirro e la ricotta affumicata, salumi come la soppressata, la salsiccia e il capocollo di Calabria, il pane della Sila a lievitazione naturale con pasta acida e cotto in forni a legna, le patate della Sila, dolci tipici come la Pitta ‘mpigliata e le susumelle.
Infine, il mosto cotto, uno sciroppo fatto con uva di varietà Gallioppo e con cui si preparano dolci tradizionali, e i vini “rosso di Calabria” IGT, che raccontano antiche storie risalenti all’originario nucleo della coltura della vite in Italia.