PARCO NAZIONALE D’ABRUZZO, LAZIO E MOLISE

Oggi il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise tutela un territorio vasto quasi 50 mila ettari, tra i meglio conservati d’Italia, al quale vanno aggiunti altri 100 mila ettari di protezione esterna.
E’ costituito principalmente da catene montuose tra i 900 e i 2200 metri d’altitudine.
La zona centrale è percorsa dal fiume Sangro, al quale affluiscono vari torrenti.
Cuore dell’area protetta è la Camosciara, stupefacente anfiteatro naturale, simile nell’aspetto alle montagne dolomitiche, che racchiude al suo interno la zona di RIserva integrale.
Sono i luoghi di culto del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise insieme alle contigue val di Rose e valle Innanghera.
Assai suggestive sono anche la profonda incisione della valle del Sagittario e la val Canneto nel versante laziale.

FLORA

La formazione forestale più diffusa nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è la faggeta, che crea alcune delle maggiori estensioni dell’intera catena appenninica.
Quella di Villavallelonga – Valle Cervara, Lecce nei Marsi – Moricento, Pescasseroli – Coppo del Principe e Coppo del Morto, Opi – Val Fondillo fanno parte delle “Faggete vetuste” riconosciute Patrimonio dell’Umanità Unesco.
Al di sopra si sviluppano formazioni di pino mugo, una rarità per l’Italia centrale.
Sono ben 2000 le specie di piante censite, tra cui si segnalano il giaggiolo della Marsica che come suggerisce il nome cresce solo qui, la scarpetta di Venere e il pino nero di Villetta Barrea, tipico di alcune zone della Camosciara e della Val Fondillo.

FAUNA

Il patrimonio faunistico è impressionante: oltre al lupo, orso marsicano e camoscio d’Abruzzo, la cui presenza da sola giustificherebbe l’esistenza dell’area protetta, si menzionano lince, avvistata nelle zone più impervie, cervo, capriolo, gatto selvatico e martora.
Complessivamente sono ben 60 le specie di mammiferi, di cui 24 sono pipistrelli.
Addirittura 300 sono le specie di uccelli: regina incontrastata è l’aquila reale, mentre tra le altre si ricordano astore, il raro picchio dorsobianco, picchio nero, merlo acquaiolo e una specie nordica di eccezionale interesse quale la coturnice.

Cervi, Barrea
Cervi, Barrea

ALCUNE ESCURSIONI…

  • PIANORO DELLE FORME – PASSO DEI MONACI
    Tempo: 5.30 ore;
    Dislivello: 567 m;
    Partenza: Pianoro delle Forme
  • VAL DI ROSE – RIFUGIO DI FORCA RESUNI
    Tempo: 6 ore;
    Dislivello: 845 m;
    Partenza: Civitella Alfedena.
  • LA CAMOSCIARA DA PIAZZALE BASSO AL RIFUGIO BELVEDERE DELLA LISCIA
    Tempo: 3.15 ore;
    Dislivello: 410 m;
    Partenza: Camosciare, Piazzale basso.
  • VAL FONDILLO (OPI) – PASSAGGIO DELL’ORSO
    Tempo: 6 ore;
    Dislivello: 616 m;
    Partenza: Area picnic, val Fondillo.
  • BARREA – LAGO VIVO
    Tempo: 5 ore;
    Dislivello: 460 m;
    Partenza: Località Fonte di Sambuco.
  • CON LE CIASPOLE AL RIFUGIO MONTE TRANQUILLO
    Tempo: 3 ore;
    Dislivello: 700 m;
    Partenza: Ponte del Nibbio.
  • CRESTA DEL MONTE MARRONE
    Tempo: 6 ore;
    Dislivello: 750 m;
    Partenza: Castelnuovo a Volturno.
PNALM
PNALM

ALVITO

Alvito sorge ai margini settentrionali della val di Comino, in Ciociaria, addossato a mezza costa del monte Marrone.
Il centro abitato è sormontato dal castello Cantelmo, che offre panorami spettacolari.
Si tratta di una delle più importanti architetture militari del Lazio, di cui oggi rimangono soltanto romantiche rovine.
A pochi chilometri dal paese, fra le montagne confinanti con l’Abruzzo, s’incontra la cosiddetta Fossa Maiura, una depressione carsica profonda circa cento metri.
Non molto distante sorgevano Curtignale e La Cappudine, contrade abbandonate da anni, oggi veri paesi fantasma.

PRODOTTI DEL TERRITORIO

La panarda, un banchetto per molte persone da tenersi in occasione di particolari festività e che può comprendere anche 50 portate, è forse il rituale più appariscente di convivialità collettiva di queste contrade.
Patria di grandi formaggi, soprattutto ovicaprini come il marzolino che un tempo si produceva solo nel primo periodo di lattazione della capra (marzo), e anche di vari pecorini, caciotte, scamorze.
Poi il dolce: il torrone morbido di Alvito, le confetture di mele e prugne e tanti tipi di mieli pregiati e particolari, come quello di Timo serpillo, di Stregonia siciliana, di Santoreggia, quello di Cardo o la melata di abete.