PANTELLERIA-ISOLA-PARCO NAZIONALE

Il Parco Nazionale Isola di Pantelleria è l’ultimo nato fra i Parchi nazionali italiani, uno di quei luoghi che lascia un segno indelebile nell’anima di chi lo visita.
Immaginate una terra circondata dal mare, eppure senza spiagge; un’isola dove non piove per oltre trecento giorni all’anno, ma che è verdeggiante; un paesaggio dove si è abbagliati dal nero cupo e tagliente delle rocce vulcaniche, prima ancora che dall’azzurro di un cielo tersissimo e dal bianco dei tetti a cupola dei dammusi.

Parco Nazionale Isola di Pantelleria
Parco Nazionale Isola di Pantelleria

PANTELLERIA

Pantelleria è una tavolozza di colori contrastanti, come lo sono i sentimenti che si agitano nei visitatori: c’è chi la ama alla follia e chi la detesta.
Non resta che affidarsi alle parole di Giosuè Calaciura, autore di Pantelleria. L’ultima isola, per raccontare questo ribollire di emozioni: “Al molo, nei pomeriggi di malura di pesce perchè la corrente è cuntrariusa, [….] i pescatori di canna si raccontano leggende di viaggiatori appena sbarcati che nell’urgenza del loro malessere hanno trascinato i trolley lungo tutta la banchina, sono entrati nell’ufficio Siremar e hanno acquistato i biglietti per il ritorno immediato con lo stesso traghetto all’isola madre, a Trapani, nell’incongruenza di quanto sembri più rassicurante la Sicilia, tutto il mondo, da Pantelleria”.
Qui non ci sono calette addomesticate e l’accesso all’acqua è difficile ovunque.
Non solo per via delle rocce frastagliate color della pece, che si frappongono tra la terra e il mare, ma anche per l’assenza di sorgenti potabili.

IL TERRITORIO: Cosa visitare

Questo apparente inferno, che già si profila nella foschia azzurrina mentre ci si avvicina navigando, è in realtà un’oasi di pace, dove il tempo non corre via, ma scorre tra gli incanti di una mare blu intenso che, comunque, si raggiunge dopo aver camminato in mezzo ai profumi dell’elicriso e del rosmarino e sulle colate laviche.
Oppure tra le risorgive di acqua calda che circondano la costa, le coltivazioni di capperi, le viti colme di zibibbo, le acque termali del lago di Venere, nato nella caldera del vulcano spento, i giochi di vapori delle favare, le magie circolari dei giardini panteschi.
Gabriel Garcìa Marquez trascorse un estate nell’isola, in una “casa dipinta a calce fin negli scalini, dalle cui finestre si vedevano nella notte senza vento i fasci luminosi dei fari dell’Africa”.
Forse non è una caso che la leggende racconta del mal di Pantelleria.

UN CONTRASTO DI NERO DIAMANTINO E VERDE BRILLANTE

Il Parco Nazionale isola di Pantelleria, istituito nel 2016, suddivide i territori protetti in tre zone a protezione crescente, secondo criteri naturalistici, paesaggistici, agricoli, storico-culturali e il grado di antropizzazione.
La più grande delle isole della Sicilia, con una superficie di 83 chilometri quadrati, si trova a 120 chilometri dalle coste italiane e a 70 da quelle tunisine.
Il suo territorio è di origine vulcanica e in diverse località dell’isola è ancora presente un’attività secondaria: sorgenti termali, mofete e fumarole che esprimono il massimo del loro valore ecologico nel lago Specchio di Venere.
Il territorio è tendenzialmente collinare, il rilievo più alto è la Montagna Grande, che raggiunge gli 836 metri, da cui si gode di un panorama a 360 gradi sul mare e sulle ampie vallate.
Nonostante la penuria d’acqua, l’isola offre un paesaggio a tratti rigoglioso in alternanza con zone brulle e colate di lava che le conferiscono invece un aspetto lunare.
Nel versante occidentale, segnato dai declivi più dolci, dominano le colture agricole che a loro volta concorrono in modo deciso a disegnare lo scenario isolano: viti e capperi in primo luogo e poi ulivi, cereali e ortaggi.

FLORA DEL PARCO

Laddove si interrompe il mosaico delle coltivazioni prevalgono la gariga e la macchia.
Le falesie costiere, frastagliate e ricche di grotte e insenature, ospitano una vegetazione dominata dall’endemico limonio di Pantelleria a cui si associano finocchio di mare, ginestrino delle scogliere, timelea barbosa, erba-franca pelosa.
Verso l’interno s’incontra il ginepro feniceo e, a quote più elevate, leccio e pino marittimo.

FAUNA DEL PARCO

Interessante anche la fauna: sull’isola vive l’unica stazione europea di cianciallegra algerina, la sola italiana di beccamoschino iberico e siciliana di colubro sardo o “ferro di cavallo”, un serpente lungo quasi un metro e mezzo.
Caratteristico è l’asino di Pantelleria nato dall’incrocio di razze africane e sicule.