Il borgo incantato di Pacentro (AQ) è a guardia della Valle Peligna, incastonato nei monti del Parco Nazionale della Majella si racconta attraverso misteri e leggende.
Secondo la leggenda all’interno del castello più antico d’Abruzzo si aggira lo spettro della bella Margherita de Braj alla ricerca dell’amato.
La dama morì di crepacuore alla falsa notizia della morte del barone Roberto di Licinardo, suo marito. Egli in seguito fece scolpire il volto dell’amata in quella che oggi è detta “Torre Fantasma“.
In questo borgo abitava “Mariurita Chià chiò” ovvero Maria Loreta Pacella. Ha vissuto in una piccola casa fino al 1978 composta da due stanze senza servizi igienici, senza acqua potabile e senza riscaldamento. Il camino funzionava 365 giorni all’anno perché servirà per cucinare.

Tra le viuzze medievali e antichi palazzi si passa dalla Chiesa di San Marcello che risale all’XI secolo ed è una delle Chiese più antiche del borgo, alla Chiesa della Madonna di Loreto dove sulla porta laterale custodisce la misteriosa scritta templare.
In questo luogo c’è un rituale molto antico, la corsa degli zingari, una corsa che si tiene a settembre dove ragazzi scalzi corrono giù dal monte fino alla chiesa della Madonna di Loreto.
Il punto di partenza è rappresentato dalla cosiddetta “pietra spaccata”. Gli antichi raccontano di un drago a guardia di quella pietra.
Inoltre si racconta che fuori dal paese, in località Sant’Alberto, nella chiesetta dedicata al Santo, fosse custodito un tesoro, il tesoro di Sant’Alberto.
Non è mai stato trovato nemmeno da tre amici che, convinti trovare sotto l’altare delle monete d’oro, scapparono in piena notte perché spaventati da un grande uccello nero.
Ma il tesoro non erano monete d’oro bensì la bellezza della natura.
Iniziata da Giuseppe Avolio la tradizione delle statuine in terracotta continua interrotta grazie ai numerosi artigiani locali.
Franca Vitucci, un’artigiana che lavora la terracotta, produce ad esempio il personaggio tipico del luogo che è una donna in costume abruzzese, vestita con un abito d’epoca che consiste in una gonna, un grembiule davanti, un busto nero perché era caratteristico del luogo mettere i busti sia d’inverno che d’estate, un piccolo fazzoletto sulle spalle, un fazzoletto bianco sulla testa e una conca perché all’epoca era essenziale per andare a prendere l’acqua nelle fontane dato che non era presente nelle case.
Prima di arrivare al castello si nota una grande pietra la “preta tonna” detta anche “dello scandalo” che ci ricorda leggi lontane, infatti su questa pietra i debitori insolventi erano obbligate a sedersi nudi davanti ai passanti.
L’imponente castello di Caldora, simbolo di Pacentro, è composto di mura di pietra bianca e malta, da bastioni circolari e da maestose torre vestite di merlature. La torre dell’assedio è la più antica mentre la torre del Re è la gemella della torre Fantasma.

CURIOSITA’
Pacentro ha dato i natali ai nonni di Madonna, a quelli paterni di Mike Pompeo, segretario di Stato americano sotto la presidenza di Donald Trump, e a moltissimi emigrati italiani in Americani e, per questo, negli Stati Uniti, il minuscolo borgo medievale abruzzese, è famosissimo. Forse più che in Italia.