MONTE TERMINILLO

Nell’immaginario di molti, il Terminillo è ancora la “montagna di Roma”. Una definizione che non piace agli escursionisti e agli alpinisti di Rieti, e che è stata coniata negli anni Cinquanta, quando le piste del massiccio attiravano gli appassionati della neve della capitale.
Tra loro vi erano imprenditori, attori e altri personaggi noti. Negli ultimi decenni la situazione è profondamente cambiata.
Le autostrade hanno dirottato i romani verso Campo Felice e le altre stazioni invernali abruzzesi, la neve meno abbondante lascia spesso scoperte le piste del Monte Terminillo.
Una parte degli amministratori locali pensa di risolvere la crisi moltiplicando gli impianti anche sul versante di Leonessa, esposto a nord.
Una scelta che creerebbe un serio danno ambientale, ma non risolverebbe il problema. Accanto al Terminillo dei condomini e degli skilift, infatti, continua a esistere (e merita di essere più conosciuto e frequentato) quello dei sentieri, dei boschi e delle pareti di roccia.

MONTE TERMINILLO – CENNI STORICI

Un massiccio che nel 1882 Enrico Abbate, segretario della sezione di Roma del CAI, descrisse come «rinomato per le sue rupi orride e spaventose, bello e interessante anche se non raggiunge l’imponenza degli altri gruppi montuosi d’Abruzzo».
Attrezzato nel 1901 con un rifugio dedicato a re Umberto I, installato sulla vetta del Terminilletto e premiato nell’Esposizione Universale di Parigi, il massiccio è stato raggiunto negli anni Trenta dalla strada che sale dal versante reatino e nel dopoguerra anche dal tracciato che proviene da Leonessa.
Presso quest’ultima, dopo la seconda guerra mondiale, è nato il rifugio Angelo Sebastiani, dell’attiva sezione di Rieti del CAI.
Lo sviluppo di un turismo rispettoso dell’ambiente ci sembra l’unica chance per il futuro. L’itinerario che descriviamo offre un’articolata visione delle bellezze e dei problemi del Monte Terminillo.
Alle brutture della zona residenziale di Pian de’ Valli e delle piste da sci, si contrappongono i vastissimi panorami dalla cresta dei Sassetelli e dalla vetta, da cui lo sguardo spazia dal Gran Sasso al Mar Tirreno.
Belle anche le visioni ravvicinate sui circhi glaciali della Valle della Meta e sui boschi di Cantalice e Leonessa.

Monte Terminillo
Monte Terminillo

QUOTA: da 1614 a 2216 metri;
DISLIVELLO: 680 metri;
TEMPO: 4.15 ore;
DIFFICOLTA’: E;
SEGNALETICA: bianco – rossa 402, 418, 403 e 401;
QUANDO ANDARE: da giugno a ottobre.

MONTE TERMINILLO – ITINERARIO

La strada che sale da Rieti e dalla via Salaria al Terminillo conduce al piazzale di Pian de’ Valli (1614 metri).
In breve si raggiunge il piazzale Zamboni, sul quale si affacciano la scuola di sci e vari negozi.
Chi arriva da Leonessa può arrivare per la Vallonina, la Sella di Leonessa e Campoforogna. A piedi si imbocca la strada che inizia accanto all’Hotel Togo Palace e sale a una selletta da cui iniziano due strade sterrate.
Si segue quella di destra, indicata da cartelli e dai segnavia 402. La strada passa sotto a due seggiovie, entra nel bosco e sale alla Sella di Cardito (1648 metri), dove si esce dalla zona degli impianti.
La strada sterrata scende un po’, traversa due valloni e raggiunge la Valle degli Angeli (la Fossa sulle carte).
Lasciato a sinistra un sentiero per la Valle dell’Acquasanta e il Vallone di Lisciano, si sale al rifugio La Fossa (1505 metri, 0.45 ore).
Si riparte sul sentiero (segnavia 402) che sale nella faggeta, e prosegue sui pascoli della Costa dei Cavalli.
Una ripida salita permette di raggiungere la Sorgente Acquasanta, un tratto a mezza costa e una salita portano alla Sella di Vall’Organo (1850 metri, 1 ora).
Si va a destra sulla cresta, si affrontano delle rampe e si esce (2077 metri) sulla cresta dei Sassetelli, affacciandosi verso il Terminillo e la Vallonina.
Si continua verso destra (sud-est) sulla cresta, si superano dei cocuzzoli secondari, poi si sale alla Vetta Sassetelli (2139 metri).
Superato un tratto aereo e roccioso ma privo di difficoltà, si scende a una sella, e si prosegue per un pendio erboso fino al bivio con il sentiero che arriva da destra dal Terminilletto.
Un ultimo pendio porta in vetta al Monte Terminillo (2216 metri, 0.45 ore).

SENTIERO DI RITORNO

In discesa si torna all’ultimo bivio, si piega a sinistra e si scende per un sentiero ghiaioso (segnavia 401) alla Sella (o Passo) del Cavallo (2046 metri).
Si riparte per una stretta e panoramica cresta, si sale per altre ripide rampe, e si continua fino al Terminilletto (2108 metri, 0.30 ore), dove vi sono l’arrivo di una seggiovia e il rifugio Rinaldi, aperto e gestito in estate. Si riparte in discesa in direzione di Pian de’ Valli.
Il sentiero (segnavia 401) si tiene a destra della pista da sci, poi piega a sinistra e si abbassa con una lunga diagonale sul versante sud-ovest della montagna, fino a una sella (1815 metri).
I segnavia scendono a sinistra a Campoforogna. Per tornare a Pian de’ Valli si piega a destra e si scende senza via obbligata per le piste (0.45 ore).