CURA DEGLI ALBERI DA FRUTTO E DEGLI ORTAGGI

LA PREVENZIONE INNANZITUTTO

Il sovescio e la pacciamatura sono due sistemi che oltre a nutrire il terreno aiutano a tenere lontane malattie e parassiti degli ortaggi e degli alberi da frutto. Esistono però anche altri metodi per evitare i nemici dell’orto: il principale consiste nel non turbare l’equilibrio dell’ecosistema dove vivono piccoli insetti che si nutrono dei parassiti nonché rettili e uccelli utili.
Infatti è bene lasciare siepi e alberi al loro posto ed evitare l’uso di sostanze tossiche per i piccoli animali.
Ma anche la consociazione e la rotazione delle colture permetteranno di evitare la diffusione di alcuni parassiti, così coma la semina di varietà rustiche impedirà la proliferazione di virus e batteri.

Parassiti

MALATTIE E PARASSITI – LA CONSOCIAZIONE

La tecnica della consociazione consiste nel seminare erbe e ortaggi in grado di difendere altri organismi vegetali dall’attacco degli insetti nocivi, come la cavolaia, gli afidi, la mosca ecc.
La consociazione è una tecnica antica, completamente innocua ed è efficace contro le malattie e i parassiti degli ortaggi e della frutta, proteggendoli. Ne migliora, inoltre, la crescita e la qualità.
Questo metodo è nato dall’osservazione di alcune piante cui gli insetti non si avvicinavano perché avevano un odore per loro repellente.
Quindi nulla di più facile che seminare queste piante sul perimetro dell’orto per difenderlo, ma anche tra una colture e l’altra, come bordura.
Molte piante sono semplicissime da trovare e si possono sfruttare anche in cucina come il basilico che respinge mosche e zanzare o la menta e il timo che sono gli incubi della cavolaia!

LA ROTAZIONE

La rotazione delle colture è una tecnica colturale fondamentale per mantenere e migliorare la fertilità del terreno, ma è anche molto importante nella lotta preventiva alle malattie e ai parassiti degli ortaggi e degli alberi da frutta. Si parla di rotazione delle colture quando coltivazioni diverse si succedono in un ordine definito sul medesimo terreno, ripetendo la stessa coltivazione nel tempo secondo cicli regolari.
Le rotazioni quindi possono essere biennali, triennali, quadriennali e così via. Ciò significa che su un terreno non si avvicenderà per due volte di seguito un ciclo colturale della stessa pianta o di piante della stessa famiglia.
I vantaggi della rotazione sono numerosi:
– viene interrotto il ciclo colturale degli organismi nocivi legati a una certa coltura. Per esempio, la successione di piante di famiglie differenti come il grano (graminacea) e la colza (oleaginosa) permette di interrompere il ciclo di alcune erbacee;
– il terreno migliora nella struttura e nelle caratteristiche fisiche grazie alla diversità dei sistemi radicali che si susseguono, garantendo così maggior nutrimento alle piante.
– se si seminano leguminose (fagioli, ceci ecc.) si aumenta il contenuto di azoto nel terreno; più in generale, la composizione dei diversi residui colturali contribuisce alla qualità dell’humus.
Un esempio quanto mai semplice e fattibile è rappresentato da una rotazione di questo tipo; se coltivate le patate quest’anno, il prossimo, nello stesso settore dell’orto, seminerete i ravanelli, l’anno successivo l’insalata e quello dopo ancora le cipolle.

Ma se la prevenzione non basta?

Bisogna passare a quella che comunemente si chiama “difesa diretta”, facendo uso di insetticidi e prodotti antimuffa, cercando di non utilizzare quelli chimici se non in dosi minime per non turbare in modo eccessivo l’ecosistema che, come già sapete, è il vostro migliore alleato.
In ogni caso oggi, anche nei consorzi agricoli, si trovano facilmente prodotti poco tossici se non innocui. Generalmente di tratta di preparati vegetali, infusi, decotti macerati, oppure insetticidi vegetali a base di piretro, nicotina e fungicidi a base di rame e zolfo.
Questi ultimi sono i classici, usati anche dai nostri nonni e validi anche oggi.
Il consiglio migliore però è sempre questo: usate metodi naturali perché per esempio anche le coccinelle muoiono con il rame e lo zolfo.
Quindi ecco qualche semplice ricetta. E’ possibile per esempio debellare l’oidio usando un miscuglio di acqua con sapone di Marsiglia, da applicare con uno spruzzatore. Il trattamento con questa miscela va protratto per almeno un paio di settimane.
Si può anche utilizzare il macerato di ortica per acari, afidi e funghi in genere: per ogni litro di acqua calda aggiungete 100g di foglie fresche d’ortica, lasciate macerare al buio per 10 giorni, quindi filtrate e spruzzate.

Sempre per acari, afidi e funghi potete procedere con il decotto d’aglio: due teste d’aglio grandi sono sufficienti per ogni litro d’acqua. Lasciate bollire il tutto sino a quando l’aglio non è diventato morbidissimo, filtrate e spruzzate all’occorrenza sulle piante colpite.
Con l’infuso di equiseto si sconfigge il mal bianco: comperate in erboristeria 30 g di polvere di equiseto essiccato e fatela bollire in un litro d’acqua per mezz’ora. Poi filtrate il liquido e usatelo con uno spruzzatore secondo le necessità.
Con il macerato di assenzio (o artemisia) si allontanano i bruchi che spesso divorano la nostra tenera insalata. Potete ottenerlo usando lo stesso metodo del macerato di ortica.
Il liquido ottenuto ha la proprietà di tener lontana la cavolaia e combattere tutte le larve in genere.
Contro le larve di agrotidi, nottue che vivono nel terreno e che costituiscono un flagello per cavoli, cavolfiori ecc. è consigliabile di innaffiare ogni pianta con un bicchiere circa di liquido.

E le lumache?

Sono belle da vedere e del tutto innocue, ma sono molto ghiotte e in breve riescono a divorare grandi quantità di foglie verdi, danneggiando sia l’orto sia le coltivazioni sul terrazzo.

Lumaca
Lumaca

Le lumache vivono soprattutto di notte. Di giorno si nascondono al fresco in anfratti umidi, nelle fioriere o sotto il fogliame, per mantenere la propria necessaria umidità; di notte sono più attive e possono attaccare tutte le parti verdi e tenere degli ortaggi, impedendone la successiva crescita o il consumo.
Per allontanarle, sono disponibili in commercio nastri ricoperti di sale da disporre attorno al perimetro dell’orto.
Il metodo risulta efficace se le strisce sono sostituite frequentemente, soprattutto in caso di piogge prolungate che ne sciolgono la copertura.
Il classico metodo per liberarsi dalle lumache consiste nella trappola di birra di antica memoria. Questa è composta da un bicchiere che va interrato sino al bordo, riempito con 2 cm circa di birra, dal cui aroma le lumache sono attratte.
La trappola si interra al tramonto e al mattino sarà piena di lumache. Non resta che prendere il bicchiere e liberare questi piccoli molluschi in un posto adatto a loro.