MAJELLA, PARCO NAZIONALE

Alto e solenne, il poderoso massiccio della Majella è composto da ben 60 cime, 30 delle quali superano i 2000 metri.
La più alta è il monte Amaro che con i suoi 2793 metri è la seconda vetta dell’Appennino.
Un paesaggio senza eguali, contraddistinto nelle parti più elevate da vasti pianori resi tondeggianti dall’azione millenaria dei ghiacciai e costellati di ghiaioni, circhi e morene.
I versanti settentrionali e orientali del gruppo sono incisi da profondi valloni che in lacuni punti assumono l’aspetto di veri e propri canyon, con pareti alte centinaia di metri.
Spiccano la valle dell’Orfento, solcata dal fiume omonimo, il vallone dell’Orta, fiume tra i più puliti d’Italia nelle cui acque nuota la lontra, il vallone di Taranta, con le note grotte del Cavallone, originate come tante altre dall’azione di erosione sotterranea, il vallone di Fara San Martino, tra i più lunghi dell’Appennino, che presenta un dislivello di quasi 2400 metri.

FLORA E FAUNA

A una flora da primato – si contano oltre 2000 specie, tra cui rarità come viola, aquilegia, fiordaliso e ranuncolo della Maiella, androsace abruzzese, anemone narcissiflora, adonide curvata e assenzio genepì bianco – si affianca una popolazione animale in crescita.
Opportune campagne di reintroduzione hanno riportato sul massiccio animali che si erano estinti localmente, come camoscio d’Abruzzo, cervo e capriolo.
A queste vanno aggiunte due specie d’elezione dell’Appennino, l’orso bruno marsicano e il lupo, eterno vagabondo sopravvissuto anche ai momenti più difficili, oggi simbolo del Parco.
Tra le presenze che impreziosiscono l’area vi sono la lontra, segnalata nei fiumi Orfento e Orta, e il gatto selvatico.
Numerosi pure gli uccelli: si segnalano aquila reale, astore, lanario, falco pellegrino, picchio rosso mezzano, picchio dorsobianco e il piviere tortolino, che anzichè frequentare le zone umide predilige le praterie d’alta quota.

Majella
Majella

ALCUNE ESCURSIONI…

  • CARAMANICO TERME – SAN NICOLAO
    Tempo: 5.30 ore;
    Dislivello:660 m;
    Partenza: Santa Croce di Caramanico Terme.
  • ROCCAMORICE – SERRAMONACESCA
    Tempo: 6 ore;
    Dislivello: 500m;
    Partenza: Roccamorice.
  • BOSCO DI SANT’ANTONIO
    Tempo: 1 ora;
    Dislivello: 70 m;
    Grandezza: 600 ettari nei pressi di Pescocostanzo.
Monte Amaro
Monte Amaro

VALLE DELL’ORFENTO

In una delle valli più remote del Parco, presso Caramanico Terme, si trova la Riserva naturale valle dell’Orfento, che protegge uno degli ambienti più selvaggi del centro Italia.
Dalle alte praterie delimitate da formazioni di pino mugo, si scende nella valle scavata dal fiume Orfento che scorre, attraversato da ponticelli in legno, lungo i pendii rivestiti dai faggi.
Nel tratto finale, querce, aceri, salici e ginestre sostituiscono la vegetazione montana.
Tra gli animali, oltre a caprioli e cervi, reintrodotti, si può incontrare la lontra.
I falchi pellegrino e lodolaio cacciano lungo le rupi.

PRODOTTI DEL TERRITORIO

La pastorizia è l’attività che maggiormente ha segnato il territorio del Parco, anche a livello enogastronomico.
Pertanto ecco un fiorente patrimonio di latticini per lo più ovicaprini: pecorini, giuncate, scamorze, caciotte, caciocavalli, ricotte che in alcuni casi vengono affumicate.
Poi, salumi come annoie, salsicce, mortadelline.
Nelle fasce pedecollinari si coltivano la vite (spicca il Montepulciano d’Abruzzo) e l’ulivo, diverse varietà di frutta (per esempio, la pesca Testa Rosce), l’aglio rosso di Sulmona, la mezza fava, diversi tipi di fagioli, mentre ricca è anche la tradizione dolciaria, con i famosi confetti di Sulmona, le ferratelle e le panicelle.