La vite è uno degli alberi da frutto più antichi: è citata persino nella Bibbia.
Mangiamo i suoi frutti così come sono, ne facciamo vino e distillati, mentre le sue foglie si possono cucinare come deliziosi involtini con riso e carne.
Insomma è una pianta generosa e inestimabile della quale non potremmo mai fare a meno.
CARATTERISTICHE BOTANICHE
Il fusto è verticale ma forma curve e anse che lo fanno sembrare contorto.
Le ramificazioni sono chiamate germogli o pampini quando sono erbacee, tralci quando sono lignificate.
Le foglie della vite sono semplici, distiche e alterne.
Sono formate da un picciolo di diversa lunghezza e da una lamina palmato-lobata con cinque nervature primarie che possono originare altrettanti lobi separati da insenature dette seni.
Le foglie sono inoltre asimmetriche e sullo stesso tralcio esistono foglie di forme diverse.
I cirri o viticci sono organi di sostegno che da erbacei durante l’estate diventano legnosi alla fine del ciclo vegetativo.
I fiori ermafroditi sono disposti in infiorescenze a grappolo che si trasformano in succosi grappoli d’uva.
VARIETA’
Sono tante! Eccone qualcuna da tavola: Alphonse Lavaleé, Baresana, Cardinal, Conegliano, Isabella sapore di fragola, Italia, Matilde, Michele Palieri, Moscato d’Adda, Moscato d’Ambrugo, Pizzutello bianco e nero, Regina, Victoria, Zibibbo, Montepulciano, San Giovese.
ESIGENZE CLIMATICHE E AMBIENTALI
Le zone ideali sono la pianura e la media collina, con esposizione a mezzogiorno.
Importante, per un buon ciclo vegetativo, è l’assenza di forti sbalzi termici durante la primavera, con terreni a medio impasto: ideali le aree di pianura vicino al mare.
TECNICA COLTURALE
Le tecniche di coltivazione più usate per l’uva da tavola sono il tendone piatto, con i tralci posti su un piano orizzontale posto a 2 m dal suolo e il sistema a doppio tetto orizzontale, meglio noto come “puglia”.

Avvicendamento: se espiantate un vigneto, per almeno tre anni coltivate altre piante in quel terreno.
Consociazione: l’issopo piantato sotto il pergolato tiene lontana la farfalla cavolaia.
I fiori e le foglie di issopo si possono aggiungere alle insalate, ragù e arrosti.
Semina: interrate le barbatelle acquistate al vivaio tra novembre e marzo, chiedendo al vivaista piantine sane e adatte alle vostre necessità.
Concimazione: distribuite del concime a base di fosforo, potassio e una modesta percentuale di azoto nel periodo che segue la vendemmia.
Irrigazione: appena piantate, annaffiate le barbatelle per un sicuro attecchimento.
Cure: il terreno deve essere sempre pulito dalle erbe infestanti con sarchiature regolari e zappature. Ogni anno potate la vite quando sarà in riposo vegetativo per ottenere una buona produzione sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo.
RACCOLTA E CONSERVAZIONE
L’uva matura tra settembre e ottobre: questo è il momento per raccoglierla.
Ci sono però alcune varietà da tavola già pronte in agosto.
L’uva si conserva per qualche giorno in frigo.
USO IN CUCINA
Oltre ad essere servita fresca, in cucina l’uva è utilizzata nella preparazione di dolci, marmellate, gelatine e sorbetti.
PROPRIETA’ TERAPEUTICHE
L’uva è ricca di fruttosio e glucosio, zuccheri facilmente digeribili.
Contiene buone quantità di potassio e calcio, mentre è povera di vitamine.
Svolge un azione lassativa e diuretica, aiuta nelle forme di dispepsia, emorroidi, calcolosi urinaria.
Stimola le funzioni epatiche, facilita la digestione e contribuisce a ridurre colesterolo e acido urico.
Possiede proprietà disinfettanti e antivirali e contrasta i processi di demineralizzazione dell’organismo in gravidanza e allattamento.
CURIOSTIA’
Quando lo zucchero non era ancora disponibile, i dolcificanti erano il miele e lo sciroppo d’uva che i Romani conoscevano e utilizzavano.