LOMBARDIA
Il granito, sulle Alpi, forma centinaia di vette di grande eleganza.
Alcune di queste, come il Dru, il Dente del Gigante o il Grépon, tutte nella catena del Monte Bianco, sono famose tra gli alpinisti da quasi un secolo e mezzo.
Il granito, però, caratterizza anche le Alpi centrali, al confine tra l’Italia e la Svizzera, dove si alzano verso il cielo le spettacolari pareti del Piz Badile, del Cengalo, della Punta Allievi, della Punta Rasica e di altre cime ancora.
Ai piedi del versante italiano la Val Masino, una laterale della Valtellina, offre delle atmosfere ben diverse da quelle di Courmayeur e Chamonix.
Ai piedi del Piz Badile, al contrario che nel massiccio del Bianco, le grandi cime si lasciano vedere solo di rado dal fondovalle.

ALCUNI SENTIERI..
I sentieri che salgono ai rifugi Gianetti, Omio e Allievi-Bonacossa sono lunghissimi, e offrono agli escursionisti delle camminate faticose.
Il sentiero Roma, un bellissimo percorso realizzato negli anni Trenta (e l’epoca spiega il nome) include dei lunghi tratti attrezzati e dei facili passaggi di arrampicata, e offre un trekking d’alta quota impegnativo e spettacolare.
Offre un impegno ben diverso il comodo percorso di fondovalle che parte dalle case di San Martino in Val Masino, tocca l’Osteria del Gatto Rosso, e prosegue verso le baite di Cascina Piana e di Rasica, costeggiando in vari tratti le acque spumeggianti del torrente.
Si tratta di un percorso bellissimo, fattibile dalla primavera all’autunno, che offre splendide visioni delle cascate che scendono dai valloni del Torrone e del Ferro. Sorvegliano dall’alto il fondovalle i ghiacciai e le creste aguzze e seghettate del Disgrazia (ma il nome significa Desglacià, privo di ghiaccio), una delle cime più belle delle Alpi centrali.
LE PARETI DELLA VAL DI MELLO
Le pareti della Val di Mello, dalle placche più vicine al sentiero all’impressionante Precipizio degli Asteroidi, hanno visto cambiare dagli anni Settanta l’arrampicata italiana con l’apertura da parte di un gruppo di climber lombardi (tra loro Ivan Guerini, Jacopo Merizzì, Antonio Boscacci) di vie di estrema difficoltà.
Offrono impegni più accessibili (anche se spesso altrettanto difficili) i massi, circondati da morbidi prati, che si affiancano al sentiero di fondovalle. Melloblocco, un raduno che in primavera attira migliaia di arrampicatori nella valle, dimostra la popolarità di questa disciplina.
La Val di Mello, dal 2009, è tutelata da una Riserva naturale regionale.
INFORMAZIONI UTILI SENTIERO
QUOTA: da 923 (o 1040) a 1148 metri
DISLIVELLO: da 110 a 230 metri
TEMPO: da 1.30 a 2.30 ore
DIFFICOLTA’: T
SEGNALETICA: bianco-rossa
QUANDO ANDARE: da maggio a novembre
ACCESSO ALLA VAL DI MELLO
L’accesso in auto alla Val di Mello da San Martino in Val Masino (923 metri) è consentito solo fuori dall’estate, o a chi alloggia nei rifugi della valle.
A piedi si inizia per un sentiero segnato, si raggiunge la strada sterrata della Val di Mello e la si segue fino a un piazzale (1040 metri, 0.30 ore a piedi) accanto al quale si trova l’Osteria del Gatto Rosso.
Domina la zona la magnifica cascata del Ferro.
Nei periodi consentiti, in alternativa, si può seguire in auto la strada per i Bagni di Masino, e deviare a destra (cartelli) per una strada sterrata che si stacca al secondo tornante del tracciato per i Bagni di Masino. In estate, dal paese, si possono anche utilizzare dei bus-navetta.
IL PERCORSO
Dall’Osteria del Gatto Rosso, tradizionale punto di ritrovo dei climber, si prosegue sul comodo viottolo di fondovalle, in buona parte selciato, che sale tra prati e campi, si affaccia per un bellissimo tratto sul torrente, e lascia a destra un ponte (1070 metri) oltre il quale vi sono le baite di Ca’ di Carna.
Poco più avanti si tocca un’altra bellissima ansa del torrente, e poi si raggiungono le baite di Cascina Piana (1092 metri), circondate da enormi massi.
Due di queste storiche costruzioni, da qualche anno, sono state trasformate negli accoglienti rifugi Val di Mello e Luna Nascente.
Oltre Cascina Piana il sentiero diventa incerto, lascia a destra un secondo ponte sul torrente, poi lascia a sinistra il sentiero che s’inerpica in un magnifico bosco in direzione del lontanissimo rifugio Allievi-Bonacossa.
Dopo aver superato su tre ponticelli successivi il torrente della Val di Zocca (a sinistra e in alto compare un’altra stupenda cascata) si raggiungono le baite di Rasica (1148 metri, 0.45 ore), dove la nostra passeggiata si conclude.
Chi vuole camminare più a lungo può proseguire sul sentiero che diventa un po’ più ripido, e prosegue tra i boschi verso il ponte sul torrente della Val Torrone e la Casera di Pioda (1598 metri).
Arrivare fino a quest’ultima richiede 1.45 ore a/r da Rasica.
Il ritorno lungo il viottolo dell’andata richiede 0.45 ore fino all’Osteria del Gatto Rosso, e 0.15 ore da questa a San Martino in Val Masino.