TASSONOMIA
– Ordine: Asparagales
– Famiglia: Iridaceae
– Genere: Iris
– Specie: I. Marsica
DESCRIZIONE
Specie presente in Marche (Sibillini), Umbria (Sibillini), Lazio (M. Tancia, Valle dell’Inferno), Abruzzo (Marsica, M. Velino, Simbruini, M. Porrara) e Molise (M. Mattone, M. Castelnuovo) (Ricci & Colasante, 1973; Colasante & Altamura, 1986; Conti, 1998; Conti et al., 2006; Gubellini & Pinzi, 2010; Anzalone et al., 2010).


Geofita rizomatosa con fioritura primaverile-estiva da maggio a giugno, fruttifica da fine
giugno a luglio, dissemina da luglio ad agosto. La specie si riproduce sia per via gamica
mediante impollinazione entomofila e disseminazione barocora, sia per via vegetativa attraverso la
formazioni di rizomi terminanti con rosette fogliari.
Specie eliofila, vegeta in pascoli, pendii rupestri, praterie, arbusteti e radure boschive,
variamente esposti ed inclinati, su substrati calcarei, a quote comprese tra gli 825 ed i 1800 m s.l.m. Trattandosi di una specie nota in stazioni relativamente isolate, seppur localmente
abbondante, la sua conservazione è minacciata da azioni che, direttamente o indirettamente, incidono
sulla qualità dell’habitat. Le principali pressioni sono dovute ai naturali fenomeni di ricolonizzazione
della vegetazione legnosa, conseguenti al progressivo abbandono delle attività pastorali. Non
trascurabili sono anche le attività antropiche quali calpestio e raccolte indiscriminate.


I primi a rilevare, nel 1973, che l’iris che cresceva sui nostri monti fosse speciale, quindi appartenente a una specie presente nella Marsica e non altrove, furono gli studiosi Maria Antonietta Colasante e Ignazio Ricci. Essi notarono che rispetto all’iris comune, il “nostro” iris è più piccolo e che il fiore è avvolto da foglioline screziate di colore azzurro-viola. L’Iris Marsica nasce da un nodoso rizoma sotterraneo, ogni anno genera nuove foglie e nuovi fiori che incantano per il loro colore vivace e per la loro forma raffinata.
Insieme alla “Scarpetta di Venere” è una specie a rischio di estinzione che va quindi tutelata e protetta
Per la salvaguardia e valorizzazione di questa specie si è concluso un progetto comunitario chiamato Life Floranet che vede coinvolti, insieme al Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, dal momento che l’Iris marsica trova la sua massima diffusione proprio all’interno del Parco con numerose stazioni ora puntiformi ora estese diverse migliaia di metri quadrati, anche il Parco Nazionale della Majella e il Parco Regionale Sirente Velino, con il supporto scientifico dell’Università di Camerino e di Legambiente per gli aspetti relativi alla comunicazione.

Tra le azioni condotte nell’ambito del progetto Floranet è da segnalare un rinforzo di una piccola stazione di Iris marsica, degradata dal pascolo incontrollato di bestiame domestico e forse anche da incaute raccolte passate. L’intervento di riqualificazione si è concluso con la messa a dimora di n. 50 nuovi esemplari riprodotti presso il giardino botanico del Parco Nazionale della Majella di Sant’Eufemia a Majella (PE), grazie al seme o alle talee provenienti da alcuni campioni raccolti presso una stazione della specie in Val di Rose (Civitella Alfedena).
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