CLIMA E TERRENO
L’indivia o scarola (Chicorium Endivia Latifolium) predilige climi temperati, anche se dimostra una discreta resistenza al freddo; non sopporta la siccità.
I terreni migliori sono quelli di medio impasto, privi di ristagni d’acqua e ricchi di sostanza organica.

AVVICENDAMENTO
Si consiglia di non ripetere la coltura sullo stesso appezzamento prima che siano trascorsi 3 anni. Può precedere cipolle invernali, patate e pomodori.
CONSOCIAZIONE
Meglio evitare la coltivazione dell’endivia con cavoli, fagioli rampicanti, finocchi. Al contrario, è da favorire l’associazione con cicoria e porri.
SEMINA
Può essere effettuata direttamente a dimora durante l’estate oppure in semenzaio con successivo trapianto quando le piantine hanno emesso la quarta foglia, alla distanza di 25-30 cm sulla fila e 40-50 cm tra le file. La profondità di semina è di 1 cm.
CONCIMAZIONE E CURE COLTURALI
Si interra abbondante letame, badando che sia molto maturo e non fresco e mal decomposto.
Seminando a dimora si dovrà poi diradare in modo che tra una pianta e l’altra ci sia un intervallo di 15 cm e tra le file 20 – 30 cm.
Discrete e costanti annaffiature sono necessarie durante tutto il ciclo di coltivazione. Scerbature e zappature servono ad arieggiare il terreno e tenerlo sgombro dalle infestanti.
L’imbianchimento dei cespi si ottiene coprendo i cespi con tunnel di film plastico nero o legando le foglie.
Un sistema di imbianchimento artigianale, ma efficace, consiste nel coprire i cespi di endivia riccia con una vaso di terracotta rovesciato.
Si dovrà usare l’avvertenza di oscurare con un sassolino o un coccio il foro di drenaggio.
RACCOLTA
A scalare in autunno, a mano a mano che i cespi raggiungono le misure tipiche della varietà.