Il suolo è il substrato posto tra l’atmosfera e la litosfera, dove si svolge la vita di numerosi
organismi: vegetali, animali, funghi e batteri. E’ il supporto fisico delle piante, ma anche la loro fonte di elementi nutritivi, di acqua e di ossigeno.

MACROCOSTITUENTI DEL TERRENO
Analizzando il suolo, un campione di terreno possiamo distinguere tre fasi fisiche: solida, liquida e gassosa.
La componente solida è di natura inorganica eorganica. La frazione inorganica, sovrabbondante, è costituita da minerali che formano particelle di diametro diverso. La frazione organica, pur quantitativamente ridotta (dallo 0,5% al 2,5%), svolge azioni molto importanti nei riguardi della fertilità, intesa come attitudine di un suolo a produrre. Essa
comprende una parte organica vivente (batteri, funghi, animali) e una parte organica morta, formata dai residui della vegetazione (paglia, stocchi di mais, foglie), dalle carcasse degli organismi terricoli e dai concimi organici (letame, liquami).
La fase liquida (soluzione circolante) e quella gassosa (aria) sono strettamente
interconnesse perché, all’aumentare del volume della fase liquida, diminuisce il volume della fase gassosa e viceversa. La componente liquida e quella gassosa occupano gli spazi esistenti tra le particelle solide.
CARATTERISTICHE FISICHE DEL SUOLO
Le caratteristiche fisiche del suolo più importanti sono: la tessitura (esprime la composizione percentuale nelle diverse frazioni granulometriche del terreno: scheletro, sabbia grossa, sabbia fine, limo ed argilla, in ordine decrescente di diametro), la struttura (indica la disposizione spaziale delle particelleed il loro modo di aggregarsi), la profondità (determina il volume di terreno a disposizione delle piante. I terreni migliori sono quelli più profondi perché permettono un maggiore allungamento delle radici ed accumulano più acqua e più concimi), la giacitura (è sinonimo di pendenza del terreno rispetto al
piano orizzontale), l’esposizione (consiste nell’orientamento dei terreni in pendenza nei confronti dei punti cardinali e, ciò che più conta, verso il Sole), la porosità ( è l’insieme degli spazi liberi tra le particelle solide del terreno, occupati dall’aria (macropori) e dall’acqua (micropori), la tenacità o coesione, l’adesività e la plasticità (condizionano le lavorazioni del terreno, che vanno fatte quando il terreno è “in tempera”, cioè quando il terreno si sgretola offrendo agli organi lavoranti la minima resistenza), ed infine il colore (è importante ai fini del riscaldamento del terreno ad opera dei raggi infrarossi provenienti dal sole. I terreni più scuri si riscaldano di più e più in fretta di quelli chiari).
CARATTERISTICHE CHIMICHE DEL SUOLO
Le caratteristiche chimiche più importanti del suolo sono: la reazione (il pH), il contenuto nei vari
elementi nutritivi, in calcare ed in sostanza organica, il potere assorbente (è la capacità che ha il cosiddetto “complesso assorbente”del terreno di trattenere l’acqua e gli elementi nutritivi, sottraendoli al dilavamento) e la capacità di scambio cationico (C.S.C.) (è la quantità di cationi che argilla ed humus di un terreno riescono a scambiare con la sua soluzione circolante.

SOSTANZA ORGANICA
È una componente fondamentale della fertilità dei terreni. Essa fornisce gradualmente elementi nutritivi tramite la sua lenta mineralizzazione, ma la sua presenza nelle giuste dosi (almeno il 2-3 %) ha anche altri effetti utili.
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