IL NUVOLAU – BELVEDERE DI CORTINA

VENETO

Il Nuvolau, considerato a lungo il miglior belvedere dei dintorni di Cortina, è passato in secondo piano tra i villeggianti dopo la costruzione delle funivie che permettono di salire senza sforzo verso il rifugio Lagazuoi e la Tofana di Mezzo.
Il panorama dai 2574 metri della cima resta però vastissimo, ed è splendido al pomeriggio e al tramonto verso le gigantesche architetture rocciose del Pelmo e della Civetta che si alzano qualche chilometro più a sud.
L’itinerario che lo raggiunge è breve e accessibile a tutti gli escursionisti. Il rifugio Nuvolau, il primo della conca d’Ampezzo, è stato costruito grazie a un lascito del barone Richard von Meerheimb di Dresda, e inaugurato nel 1883 con il nome di Sachsendankhütte, cioè il “rifugio del ringraziamento sassone”.
Distrutto durante la prima guerra mondiale, il ricovero è stato ricostruito dalla Sezione di Cortina del CAI.

IL RIFUGIO NUVOLAU OGGI

Oggi è un posto-tappa dell’Alta Via numero Uno delle Dolomiti, ma viene frequentato soprattutto come belvedere, per comode e spettacolari gite in giornata.
La camminata è un’occasione per dare un’occhiata da vicino alle Cinque Torri, il più bel massiccio in miniatura delle Alpi.
Intorno alla Torre Grande, 2361 metri, si alzano la Torre Romana, la Torre del Barancio, la Torre Latina, la Torre Quarta e la Torre Inglese.
La storia alpinistica di queste cime inizia nel 1880 con la prima salita della Cima Nord della Torre Grande.
ggi le Torri sono una frequentata palestra di arrampicata, e un magnifico sfondo per passeggiate ed escursioni.
Ai loro piedi, un interessante sentiero storico tocca trincee e postazioni italiane della Grande Guerra.

Rifugio Nuvolau
Rifugio Nuvolau

QUOTA: da 2137 a 2574 metri;
DISLIVELLO: 470 metri;
TEMPO: 2.45 ore;
DIFFICOLTA’: T/E;
SEGNALETICA: bianco-rossa 439 e senza numero;
QUANDO ANDARE: da fine giugno ai primi di ottobre.

L’ITINERARIO

Da Cortina d’Ampezzo si segue la strada del Passo Falzàrego fino al chilometro 112,200, dove si stacca a sinistra la stretta strada asfaltata (chiusa in estate dalle 9.30 alle 18.30) che conduce in 3,5 chilometri al rifugio Cinque Torri (2137 metri).
Si può arrivare al bivio, scavalcando il Falzàrego, anche da San Cassiano, Pieve di Livinallongo, Colle Santa Lucia e Caprile.
A piedi si segue un viottolo in salita, ripido all’inizio, che costeggia il versante meridionale delle Cinque Torri e raggiunge il crinale erboso dove sorge il rifugio Scoiattoli (2225 metri, 0.15 ore), belvedere sulla Torre Grande e i torrioni minori che le si affiancano.
Il rifugio è raggiunto da una seggiovia che sale dal posteggio di Bai de Dones, accanto alla strada che sale da Cortina al Falzàrego.

VERSO IL RIFUGIO NUVULAU

Da rifugio Scoiattoli un ampio ed evidente viottolo (segnavia 439) si dirige in salita verso il Nuvolau e il suo ben visibile rifugio.
Lasciato a destra il sentiero per il Passo Falzàrego si sale un percorso evidente e un po’ monotono, ma con uno straordinario panorama.
Dopo aver costeggiato i ghiaioni ai piedi dell’Averau (un sentiero conduce alla ferrata per questa cima) si tocca il rifugio Averau (2413 metri), raggiunto dal versante opposto da una seggiovia.
Il sentiero (ancora segnavia 439) raggiunge l’ampia cresta settentrionale del Nuvolau, e la risale, con percorso sempre comodo, fino al rifugio Nuvolau che sorge proprio sulla cima (2574 metri, 1 ora).
Il panorama, tra i più vasti delle Dolomiti, è particolarmente interessante verso l’Averau, la Tofana di Ròzes, le Cinque Torri, la conca d’Ampezzo e il Pelmo.

PERCORSO DI RITORNO

In discesa, tornati al rifugio Scoiattoli, conviene seguire il sentiero storico, indicato da cartelli e da segnavia bianco-rossi senza numero, che si dirige verso le Tofane e tocca alcune postazioni italiane restaurate.
Si scende in un vallone, si visitano altre postazioni affacciate sulla strada del Falzàrego e si prosegue a saliscendi ai piedi della Torre Quarta e della Torre Inglese. Una ripida discesa porta al rifugio Cinque Torri (0.30 ore).