Veneto/Alto Adige
Icona delle Dolomiti e dell’alpinismo, le Tre Cime di Lavaredo, Drei Zinnen in tedesco, si alzano sul confine tra l’Alto Adige e il Veneto, e dominano con le loro impressionanti pareti nord il rifugio Locatelli-Innerkofler.
Il sentiero che raggiunge quest’ultimo dal rifugio Auronzo è frequentatissimo, quello che completa il periplo del massiccio è meno battuto ma offre panorami altrettanto suggestivi. L’anello intorno alle celebri vette, che comporta un dislivello limitato, è tra i più belli di tutte le Dolomiti.
Le Tre Cime si raggiungono normalmente per la strada a pedaggio che sale da Misurina. Gli itinerari che salgono dal versante di Sesto (Val Campodidentro e Val Fiscalina) sono molto più faticosi.
CENNI STORICI
L’itinerario permette di approfondire la storia della Grande Guerra in questo settore delle Dolomiti, e quella dell’alpinismo sulle Tre Cime.
Gli scontri tra alpini italiani e Kaiserjäger austro-ungarici sono stati accaniti soprattutto nei primi mesi del conflitto.
Nel luglio del 1915 venne ucciso dagli italiani sul Paterno il grande alpinista altoatesino Sepp Innerkofler, che tentava un attacco solitario alla cima.
Più tardi gli italiani issarono un cannone fin sui 2999 metri della Cima Grande, e scavarono un tunnel attraverso le rocce del Paterno.
Il fronte, però, non venne mai spostato. La storia dell’alpinismo sulle pareti nord della Cima Grande e della Cima Ovest, tra le più difficili delle Alpi, inizia negli anni Trenta.
Nel 1933 Emilio Comici e i fratelli Angelo e Giuseppe Dimai salgono la parete nord della Grande.
Un anno dopo, Riccardo Cassin e Vittorio Ratti vincono la nord della Cima Ovest, che in trecentocinquanta metri si spinge nel vuoto per ottanta.
Le nord tornano sotto i riflettori nel 1958, quando i tedeschi Dietrich Hasse, Lothar Brandler, Jorg Lehne e Sigi Löw tracciano una via diretta sulla Cima Grande.
Negli anni successivi aprono vie sulla Cima Ovest alpinisti svizzeri, francesi e di Cortina (gli “Scoiattoli”).
Dagli anni Novanta, una nuova generazione di alpinisti apre itinerari di difficoltà straordinaria.
Nel 2001, quando il bavarese Alexander Huber supera Bellavista, Reinhold Messner definisce la via «l’ultimo piolo della scala che porta alla perfezione dell’arte dell’arrampicata».

QUOTA: da 2220 a 2454 metri;
DISLIVELLO: da 320 a 370;
TEMPO: 3.15 ore;
DIFFICOLTA’: E;
SEGNALETICA: bianco-rossa 101, 104 e 105;
QUANDO ANDARE: da luglio a settembre.
ITINERARIO
Da Misurina si raggiunge in 8 chilometri il rifugio Auronzo (2320 metri) seguendo la strada a pedaggio delle Tre Cime, che tocca il lago d’Antorno e la Casera di Rinbianco.
A piedi si segue la strada sterrata a mezza costa (segnavia 101 e 104) che si dirige verso est ai piedi dei versanti meridionali della Cima Ovest e della Cima Grande, tocca una cappella, passa ai piedi dello Spigolo Giallo della Cima Piccola e raggiunge il rifugio Lavaredo (2344 metri, 0.30 ore).
Si torna indietro per pochi metri, e si imbocca l’evidente sentiero obliquo che sale ai piedi della Cima Piccolissima fino a Forcella Lavaredo (2454 metri), dove si scoprono le pareti nord delle tre celebri vette, e si entra nel parco altoatesino delle Tre Cime.
Il percorso più comodo verso il rifugio Locatelli consiste nel seguire il viottolo (segnavia 101) che si abbassa verso un laghetto, lascia a sinistra i tracciati per il Pian da Rin e la Val Rinbòn e risale alla Forcella di Toblìn e al rifugio Locatelli-Innerkofler (Dreizinnen Hütte, 2405 metri, 0.45 ore), belvedere sulle Tre Cime.
L’itinerario più diretto, possibile solo dopo lo scioglimento completo della neve, utilizza un sentiero che taglia con brevi saliscendi le ghiaie alla base del Paterno, supera un ponticello di legno, costeggia il torrione della Salsiccia e raggiunge quasi in piano il rifugio. Questa soluzione permette di risparmiare qualche minuto.
VERSO MALGA LANGALM
Si torna indietro per il viottolo di accesso al rifugio, si lascia a sinistra il sentiero per Forcella Lavaredo, e si scende a un secondo bivio (2220 metri) dove si lascia a destra la mulattiera che scende in Val di Landro.
Traversato il Pian da Rin si affronta con una ripida rampa il gradino di erba e rocce che difende a nord l’accesso all’altopiano di Grava Longa, dominato a sud dalle Tre Cime. Raggiunta una zona carsica si prosegue a saliscendi, si tocca il Col Forcellina e si raggiungono il laghetto di Grava Longa e la vicina Lange Alm (2235 metri, 1 ora), un semplice rifugio gestito, che offre un magnifico colpo d’occhio sulle pareti della Cima Ovest e della Cima Grande. Il sentiero riparte in salita, scavalca un crinale e continua per ghiaie fino a Forcella del Col de Mezo (2315 metri), dove ci si riaffaccia sul versante di Misurina. In piano si torna al rifugio Auronzo (0.45 ore).