EREMO DI SANTO SPIRITO A MAIELLA, 1130 m

Nel comprensorio del comune di Roccamorice in provincia di Pescara, incastonato fra le rocce e immerso in una faggeta che sembra custodirlo, si trova l’Eremo di Santo Spirito. Siamo sul versante occidentale della Majella, la montagna “sacra” perché qui hanno rafforzato la loro vocazione spirituale quegli eremiti che hanno lasciato un segno indelebile nella storia di questo territorio.
Era il 1244 quando Fra Pietro Angelerio (Papa Celestino V) si stabilì in questo luogo e vi trascorse parte della sua vita con i suoi compagni. Si spoglia delle vesti papali nel 1294 dopo soli quattro mesi di pontificato, vesti forse troppo pesanti per un eremita che voleva solo tornare fra le montagne dove poter
curare il proprio spirito.

COSA VEDERE

La struttura abbaziale che deve a lui la prima organizzazione è molto articolata e il primo edificio che ci si presenta davanti è la Chiesa descritta già da Vincenzo Zecca scrittore e storico nato a Chieti nel 1832.
Quando egli la visitò la trovò in grave stato di abbandono a seguito di un rovinoso incendio divampato nel 1820 che la danneggiò irreparabilmente provocandone il crollo del fianco sinistro e del porticato antistante la facciata. Al 1970 risale un primo drastico intervento di
restauro. L’assetto interno e attuale della Chiesa presenta forme tardo rinascimentali dovute a rifacimenti avvenuti a partire dal 1586. Un’unica
navata con altari laterali e l’altare maggiore impreziosito da un’opera del 600 (La Pentecoste) in realtà una copia, la tela originale conservata nella Chiesa parrocchiale di Roccamorice. La porzione più antica invece è quella che conserva tracce dell’impianto
duecentesco costruito da Pietro Angelerio è rappresentata dalla crociera a costoloni che sovrasta l’altare maggiore.
Due portelle con incisioni che ricordano l’ordine di Celestino e la sua derivazione benedettina immettono nella Sacrestia e in successione si accede alla Clausura, due grandi ambienti frutto di un recente restauro che ha alterato quelli che erano gli appartamenti dei Frati, ovvero piccole celle. Tornati all’esterno, al termine di un basso camminamento laterale che fiancheggia il lato sinistro della Chiesa,
si accede alla Cripta. Prima dell’incendio del 1820 ci si scendeva dalla Sacrestia. Gli ambienti sono piccolissimi e il primo era chiamato “stanza del crocifisso“. Pietro secondo la leggenda era solito pregare davanti ad un crocifisso ligneo. Oggi troviamo solo un grossolano altare inglobato in una nicchia con affreschi cinquecenteschi.
L’ultima delle tre stanzette forse la cella di Celestino fu adibito ad Ossario.
Sul lato destro della facciata della Chiesa  una porta consente l’accesso ad una galleria scavata nella roccia a colpi di scalpello. Conduce agli ambienti di pertinenza del Convento ormai ridotti allo stato di rudere dopo gli accadimenti del 1820.
Proseguendo il cammino si incontra una costruzione civile seicentesca, la casa del principe voluta dal nobile Marino Quarto di un ramo di casa Caracciolo e infine la scala santa. Una dritta scalinata anch’essa ricavata dal fronte roccioso una vera e propria via crucis come si evince dalle stazioni incise
sulla roccia.
Su un primo terrazzamento troviamo un’edicola con una statua in altorilievo di Sant’Antonio Abate. Di fianco è incisa la Croce del Calvario. Un verziere, una sorta di serra naturale
perché protetta dalla parete rocciosa, si affaccia sulla vallata. L’ultima rampa di scale conduce ad un secondo verziere e all’oratorio della maddalena tardo cinquecentesco con rifacimenti settecenteschi. Nell’ambiente Chiesastico un altare e un affresco raffigurante la deposizione
dalla Croce, di Domenico Gizzonio datato 1737.
La bellezza di questo posto è disarmante. Sicuramente la scelta di vita che hanno fatto gli eremiti che lo hanno costruito e abitato è molto affascinante. Per chi viene in Abruzzo questa è una tappa obbligata.

COSA VISITARE NEI DINTORNI

  • Il paese di Roccamorice con la chiesa di San Donato;
  • L’Eremo di San Bartolomeo in Legio;
  • Capanne a Tholos, strutture dalla curiosa forma di piramide tronca a pianta circolare costruite dai pastori;