CIRCEO, PARCO NAZIONALE

Il territorio del Parco si presenta in gran parte pianeggiante, eccettuato il limite meridionale, dove spicca il massiccio calcareo del monte Circeo (541 m).
In uno spazio relativamente limitato coesistono differenti habitat.
A settentrione i territori pretetti hanno inizio con il lago di Fogliano, scendendo verso sud s’incontrano i bacini dei Monaci e di Caprolace, le relative dune costiere che li separano dal mare e una stretta fascia di terreno retrostante.
Oltre il lago di Caprolace, alcuni poderi si collegano con la città di Sabaudia, inclusa nei confini del Parco.
Alle sue spalle si trova la superstite selva di Terracina, o del Circeo, una foresta umida che raggiunge dimensioni senza eguali altrove.
Seguono il lago di Sabaudia e il promontorio del monte Circeo.
Al Parco si è poi aggiunta l‘isola di Zannone, 103 ettari a sei miglia da Ponza, rupestre e ricoperta da una rigogliosa macchia mediterranea.

FLORA E FAUNA

Lungo le coste del promontorio, oltre alle piante tipiche delle scogliere si rinviene la Centaurea del Circeo, una varietà di fiore endemica.
Sul versante meridionale, nella zona chiamata Quarto Caldo, si possono ammirare alcuni esemplari di palma nana, l’unica specie che alligna in Europa.
Sulle dune meritano una segnalazione le fioriture primaverili di giglio marino, una fitta macchia di ginepro coccolone e l’esotico fico degli Ottentotti.
Le vaste zone umide favoriscono la presenza di numerosi uccelli: spatola, cicogna bianca e nera, fenicottero, gru, limicoli come piviere, piovanello, chiurlo, pittima, avocetta e cavaliere d’Italia, rapaci diurni come il falco pescatore e l’aquila di mare.
Sulle scogliere nidifica il falco pellegrino.
Nella fitta vegetazione di macchia vivono il daino e il cinghiale, oltre a istrice, puzzola, volpe e tasso.
Sempre nelle aree umide s’incontra la tartaruga palustre, mentre sull’isola di Zannone è presente una piccola popolazione di mufloni.

IL FALCO PELLEGRINO

Il rapace più veloce al mondo, il falco pellegrino (Falco peregrinus). ha una passione per le pareti rocciose a picco sul mar, dove può nidificare e tenere imboscate in volo agli uccelli di passaggio.
Per questo le falesie del promontorio del monte CIrceo sono diventate uno dei luoghi nel Lazio dove è più agevole osservare questo splendido predatore in attività.
La strategia di caccia prevede che il falco si porti in posizione dominante sulla vittima, utilizzando un posatoio su un rilievo, oppure che stia in pattugliamento a qualche centinaia di metri di altezza, sfruttando le correnti termiche ascensionali.
Il bersaglio è raggiunto dopo una picchiata, nella quale il rapace supera regolarmente i 200 Km/h, che si conclude con l’impatto con la preda, che viene ferita gravemente con gli artigli e fatta precipitare; più raramente il falco trattiene la preda in aria.
Una volta raggiunto il posatoio può dare il colpo di grazia alla vittima con il potente becco.

Falco Pellegrino
Falco Pellegrino

ALCUNE ESCURSIONI…

  • ISOLA DI ZANNONE
    Tempo: 1 ora;
    Dislivello: 194 m;
    Partenza: Ponza.
  • FORESTA DEMANIALE E PISCINA DELLA VERDESCA
    Tempo: 2 ore;
    Dislivello: 0 m;
    Partenza: Area attrezzata di Cerasella.
  • SENTIERO DELLE CERASELLE E L’ACROPOLI
    Tempo: 1.30 ore;
    Dislivello: 310 m;
    Partenza: San Felice Circeo.
  • TORRE PAOLA – PICCO DI CIRCE
    Tempo: 1.30 ore;
    Dislivello: 541 m;
    Partenza: Torre Paola.
  • SENTIERO NATURA DEL CENTRO VISITATORI DI SABAUDIA
    Tempo: 1.30 ore;
    Dislivello: 0 m;
    Partenza: Centro visitatori di Sabaudia.

LA VILLA DI DOMIZIANO

Nel I secolo dopo Cristo, Domiziano fece edificare sulla sponda orientale del lago di Paola una villa che divenne luogo di riposo e cure termali.
L’imperatore fece inglobare parte di una precedente villa costiera tardo-repubblicana, mentre le strutture che non rientravano nel progetto architettonico furono abbattute.
Il complesso fu dotato di un porto lacustre e di un sistema idrico molto complesso.
A partire dal ‘700 la villa fu oggetto di saccheggi e distruzioni.
Gli scavi condotti alla fine del Novecento, mai completati, hanno portato alla luce il reticolo di una parte dell’edifico.

PRODOTTI DEL TERRITORIO

La presenza dei laghi costieri e delle pinete retrodunali influenza la produzione locale, tra cui spicca l’allevamento dei bufali.
Ecco allora ricotte, provole e soprattutto mozzarelle, tutte di latte di bufala; il miele e in particolare quello di eucalipto, specialità del luogo; e poi il Circeo DOC, un gruppo di vini, sia rossi sia bianchi, abbastanza leggeri e di facile bevuta.
Nelle pinete demaniali del Parco si producono i pinoli, mentre la la pesca – sopratutto all’interno dei laghi costieri di Caprolace, dei Monaci e di Fogliano dove si allevano spigole, orate e saraghi – costituisce un importante fattore economico.
In corso progetti di allevamento biologico del pesce, che utilizzano mangimi certificati.