Prima la natura ha fatto la sua parte, generando una montagna che si butta nel mare, poi l’uomo ha plasmato il paesaggio in ogni suo angolo.
Fondando paesini commoventi sulle coste rocciose, alzando chilometri e chilometri di muretti a secco, governando i boschi.
Senza l’uomo il Parco Nazionale delle Cinque Terre sarebbe sprofondato nel giro di quache decennio.
In questo angolo di Liguria, che comprende i paesi di Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso al Mare, da secoli si combatte una battaglia alla ricerca del miglior connubio possibile tra natura e uomo.
Due risultati notevoli sono stati ottenuti: nel 1997, allorché le Cinque Terre sono state inserite dall’Unesco nella lista dei Patrimoni dell’Umanità , e nel 1999 con l’istituzione del Parco Nazionale.
Sono luoghi che almeno una volta nella vita non si dovrebbe mancare di visitare.
Difese da rupi scoscese, disegnate da terrazzi colmi di orti e vigneti, colorate dal verde cangiante della macchia mediterranea, le Cinque Terre se ne stanno lì, sospese fra il cielo e il mare, scabre ed essenziali.
L’accesso impervio – ancora oggi questi luoghi si raggiungono facilmente solo in treno – ha impedito che il fascino antico e solitario venisse deturpato in modo irreparabile.
Così, dal frangersi delle onde sembra di poter udire ancora le parole di Eugenio Montale. “Gente, vino e rocce delle Cinque Terre” fu il primo articolo a firma del futuro premio Nobel pubblicato il 27 ottobre 1946 sul Corriere della Sera.
Nel titolo una mirabile sintesi dell’essenza dei luoghi.
Con i suoi 3868 ettari, il Parco Nazionale delle Cinque Terre è tra i più piccoli d’Italia e allo stesso tempo il più densamente popolato, con circa 4000 abitanti.
Un panorama pressoché unico, non solo dal punto di vista geografico, ma anche sociale ed economico.
Ogni cosa, dalle striscie di terra coltivate, i cosiddetti cià n, alle case, dai sentieri scoscesi alle scalinate di pietra, è tenuta insieme dall minuziosa e tenace opera di manutenzione iniziata secoli e secoli fa.
Perchè questo patrimonio, che appartiene al mondo intero, non vada perduto oggi si sta coniunango l’antica ricetta alle nuove sensibilità .

FAUNA DEL PARCO
Benché di ridotte dimensioni, il Parco racchiude habitat assai differenti.
Per conservare la biodiversità marina e costiera nel 1997 è stata istituita un’Area marina protetta.
I ricchi fondali accolgono numerose specie di crostacei e cefalopodi.
Gli ospiti più in vista, però, sono ceramente i cetacei.
Ogni estate circa duemila balenottere comuni e migliaia fra delfini, tursiopi, stenelle, zifii e capodogli si danno appuntamento nel Santuario internaziionale per i mammiferi marini, che è stato isituito grazie a un accordo tra Italia, Francia e Principato di Monaco e che comprende anche le Cinque Terre.
Nelle zone boschive vivono alcuni mammiferi, tra cui volte, donnola, faina, riccio e tasso, e numerosi piccoli uccelli come fringuello, pettirosso, verdone, storno e occhiocotto.
Nelle pinete sono frequenti ghiandaia, picchio verde e picchio rosso maggiore.
Le alte e solitarie falesie ospitano il falco pellegrino e numerose specie di uccelli marini, tra cui gabbiano reale, sula, berta minore, rondine di mare e cormorano.
PROFILO GEOLOGICO
Sotto il profilo geologico il territorio esprime una storia complessa.
Tra Punta Mesco e Monterosso al Mare emergono rocce ricche di ferro e magnesio, eruttate come le lave sottomarine in epoche remote; verso Riomaggiore la scogliera è formata da arenarie; a Manarola si trovano rocce scure dalla struttura caotica, mentre a est delle Cinque Terre affiorano marne e argilliti.
I ripidi versanti alternano una sequenza di falesie strapiombanti, baie e grotte.
FLORA DEL PARCO
La vegetazione che riveste i pendii va dalla macchia mediterranea alle foreste di sughero.
nel corso dei secoli, però, gran parte del manto boschivo è stato sostituito dai vigneti disposti sui terrazzamenti.
Alle quote superiori si trovano pinete artificiali a pino marittimo e castagneti.
Sui terreni più aridi domina la gariga, con specie aromatiche come rosmarino, timo, elicriso e lavanda.
Nelle zone boschive vivono alcuni mammiferi, tra cui volte, donnola, faina, riccio e tasso, e numerosi piccoli uccelli come fringuello, pettirosso, verdone, storno e occhiocotto.
Nelle pinete sono frequenti ghiandaia, picchio verde e picchio rosso maggiore.
Le alte e solitarie falesie ospitano il falco pellegrino e numerose specie di uccelli marini, tra cui gabbiano reale, sula, berta minore, rondine di mare e cormorano.

ESCURSIONI
- RIOMAGGIORE – CORNIGLIA (SENTIERO DEI VIGNETI)
Tempo: 3.15 ore;
Dislivello: 338 m;
Partenza: Riomaggiore. - ALTA VIA
Tempo: 10 ore;
Dislivello: 1300 m;
Partenza: Portovenere. - MONTEROSSO AL MARE – PUNTA MESCO
Tempo: 1 ora;
Dislivello: 330 m;
Partenza: Monterosso al Mare.
PRODOTTI DEL TERRITORIO
I prodotti del Parco Nazionale delle Cinque Terre non sono numerosi come quelli di altre aree protette, ma vino, olio e acciughe raggiungono ottimi livelli.
Ecco allora le acchiughe salate di Monterosso, note come “pan du ma” (il pane del mare), lavorate a mano entro due o tre giorni dalla pesca (con il tradizionale metodo della lampara e con la rete a cianciolo) secondo l’antica ricetta.
L’olio extravergine, il miele dell Cinque Terre e il sempre più raro Sciacchetrà , vino passito dolce e liquoroso, prodotto solo in loco dalle uve dei vitigni Bosco, Albarola e Vermentino.
Se voltete acquistarlo, fate attenzione alle imitazioni!