CILENTO, VALLO DI DIANO E ALBURNI, PARCO NAZIONALE

Per molti il nome Cilento è sinonimo di accoglienti lidi, falesie a picco sul mare, piccoli villaggi di pescatori.
Ma c’è anche un volto meno conosciuto di questa terra fatto di aspre montagne, guglie acuminate e foreste, che merita di essere conosciuto.
Il cuore roccioso del Parco è rappresentato dal monte Cervati, la vetta principale con i suoi 1898 metri.
Più a settentrione s’alzano i monti Alburni, che culminano a 1742 metri con la vetta che dà il nome all’intero gruppo.
La natura calcarea delle rocce bianche è evocata dal nome stesso, dal latino albus, bianco.
Il versante di tramontana è fortemente dirupato e ricco di arditi torrioni, mentre quello meridionale offre pendenze più dolci, che lasciano spazio a faggete e pascoli, interrotti da doline, grotte e cavità.

FLORA DEL PARCO

Lungo la costa, dove la pressione dell’uomo è più evidente, la vegetazione spontanea è ridotta, ma la parte sopravvissuta assuume i caratteri esplosivi della colorata macchia mediterranea.
Fra le specie più rappresentative merita una menzione il pino d’Aleppo, i cui esemplaari più belli s’ammirano a punta Licosa.
Gli alberi mostrano una caratteristica forma a festone, provocata dall’incessante azione del vento.
Altra specie caratteristica, al punto di essere diventata il simbolo del Parco, è la primula di Palinuro, che vive tra le fessure delle rocce prospicienti il mare.

FAUNA DEL PARCO

Fra gli animali si annoverano presenze di grande interesse, come quelle del gatto selvatico e del lupo, la cui popolazione sembra essere in crescita.
Sulle vette e sulle praterie d’altitudine è abbastanza frequente l’Aquila Reale, la cui diffusione è favorita anche dall’abbondanza delle sue prede d’elezione, la cornutrice e la lepre appenninica.
Ricca è la fauna dei corsi d’acqua, dove senza dubbio domina per importanza la popolazione di lontre.
Da segnalare anche la presenza delle rara Salamandra dagli occhiali, un endemismo italiano.

Roccagloriosa, Parco Nazionale del Cilento
Roccagloriosa, Parco Nazionale del Cilento

LA PRIMULA DI PALINURO

Non siamo abituati a vedere primule in riva al mare, ma qui succede anche questo.
La pianta protagonista, però, non è una tipica Primula vulgaris ma una specie molto particolare, la primula di palinuro (Primula palinuri), endemica di questo tratto di costa, da Marina di Camerota all’area di Scalea nella Calabria settentrionale.
I suoi delicati fiori gialli, portati in cima a uno stelo di circa 15 cm, fanno capolino dalle pareti calcaree a picco sul mare alla fine dell’inverno, arrivando a fiorire già nel mese di febbraio ad altitudini inferiori ai 200 metri.
Per le sue caratteristiche così speciali questo fiore è stato recentemente incluso nelle liste rosse dell’IUCN (organizzazione mondiale per la conservazione della natura, che identifica lo stato di pericolo delle diverse specie) ed è diventato la pianta simbolo del Parco, che ne ha inserito l’immagine nel proprio logo.

ALCUNE ESCURSIONI…

  • MORIGERATI E LE GROTTE DEL BUSSENTO
    Tempo: 1 ore;
    Dislivello: 172 m;
    Partenza: Morigerati.
  • MONTI ALBURNI: DA SANT’ANGELO A FASANELLA A COSTA PALOMBA
    Tempo: 3 ore;
    Dislivello: 635 m;
    Partenza: Sant’Angelo a Fasanella.
  • IL PARADISO DI PUNTA DEGLI INFRESCHI
    Tempo: 4 ore;
    Dislivello: 170 m;
    Partenza: Marina di Camerota.
  • NOVI VELIA – MONTE SACRO
    Tempo: 6 ore;
    Dislivello: 1000 m;
    Partenza: Novi Velia.
  • COSTA DELLE SIRENE
    Tempo: 2 ore;
    Dislivello: 40 m;
    Partenza: Santa Maria di Castellabate

MONTE BULGHERIA: TRA MARE E CIELO

Si dice che sulla “leonessa addormentata” – così viene chiamato il massiccio del monte Bulgheria, che sembra un leone con la testa rivolta a oriente – il mare incontri il cielo.
Infatti, pur raggiungendo solo i 1225 metri d’altezza, dalla sua cima si gode di un panorama mozzafiato, che abbraccia il mare di Palinuro, il golfo di Policastro e, nei giorni di cielo limpido, anche Stromboli e le isole Eolie.
Verso l’Appennino, invece, lo sguardo spazia fino alla catena dell’Orsomarso.
Al tramonto, le rocce carbonatiche di origine marina di cui è composto si tingono di rosa.
Questa particolare caratteristica si può ammirare dal paese di Bosco, che si trova ai suoi piedi.

PRODOTTI DEL TERRITORIO

Un’area che, fino a pochi decenni fa, era ancora considerara dal punto di vista agricolo “arretrata”, con pochi collegamenti alle regioni circostanti, ha trasformato oggi tali svantaggi in punti di forza, grazie a produzioni agroalimentari di eccellenza.
Le attività agricole si svolgono ancora con metodologie tradizionali e non intensive dando vita a prodotti di qualità che sono alla base della dieta mediterranea.
A conferma di ciò ecco i marchi di qualità riconosciuti a oli extravergini (Cilento e colline Salernitane), vini ( DOC Cilento e Castel San Lorenzo), formaggi (Caciocavallo silano, Cacioricotta caprina e Mozzarella di bufala), ortaggi (Carciofo tondo di Paestum IGP, Carciofo bianco di Pertosa e fagioli di Controne) e frutta (il fico Dottato bianco e il marrone di Roccadaspide).

CERTOSA DI PADULA

La Certosa di S. Lorenzo, conosciuta anche come Certosa di Padula, è la principale meta del turismo culturale e regligioso in Campania, nonché il più vasto compleso monastico dell’Italia meridionale.
Patrimonio dell’Umanità Unesco, la Certosa è un polo di eccellenza, sede di manifestazioni e iniziative di rilevanza internazionale che le hanno permesso di conquistare nuove fasce di pubblico, raggiungendo circa 135 mila presenze annue.
Ospita anche il Museo archeologico provinciale della Lucania Occidentale.