UMBRIA
La cascata delle Marmore, con i suoi 165 metri di altezza, offre uno degli spettacoli di natura più famosi d’Italia. Anche se a emozionare sono l’acqua e i boschi che la circondano, la Cascata è nata per opera dell’uomo.
Nel 271 a.C., infatti, il console romano Curio Dentato fece aprire un canale per condurre verso il Nera le acque del fiume Velino che ristagnavano nella piana di Rieti.
Dal termine del canale, le acque precipitavano nella valle sottostante attraverso la Cascata, per poi continuare verso la vicina città di Terni.
A partire dal Quattrocento, furono aperti dei canali secondari per ridurre l’impatto dell’acqua sul fondovalle. Nel Settecento e nell’Ottocento, l’orrida bellezza delle Marmore fu descritta e dipinta da scrittori e pittori come George Byron, Hans Christian Andersen e Salvator Rosa.
Dai primi decenni del Novecento le acque delle Marmore vengono utilizzate da una centrale elettrica, e la cascata viene “aperta” solo in alcune fasce orarie.
D’inverno l’apertura è molto breve, in estate il periodo in cui la si può ammirare è molto più lungo.

ATTIVITA’ VARIE
Da qualche anno, i viottoli, i sentieri e i tunnel che collegano i vari belvedere sulle Marmore sono stati sistemati, e permettono una breve, ripida e spettacolare passeggiata. L’accesso è a pagamento.
A valle della cascata, un centro specializzato permette di praticare rafting e discese in canoa lungo il Nera. Forre e pareti calcaree dei dintorni consentono di avvicinarsi all’arrampicata sportiva e al canyoning.
Gli orari di apertura si possono consultare sui siti www.marmore.it e www.comune.terni.it, o richiedere allo 0744.62892.
A dicembre e gennaio il sentiero che sale dal Belvedere inferiore alla Specola è chiuso per la presenza di possibili tratti ghiacciati.
In questo periodo la Specola resta accessibile dall’alto, mentre resta aperto il sentiero che sale ai due belvedere di Pennarossa.

QUOTA: da 215 a 350 metri;
DISLIVELLO: 250 metri;
TEMPO: 1.30 ore;
DIFFICOLTA’: T;
SEGNALETICA: bianco-rossa, cartelli;
QUANDO ANDARE: da febbraio a novembre.
ITINERARIO
Da Terni si segue la statale 79 della Valnerina fino ai grandi posteggi (215 metri) poco oltre la cascata delle Marmore, che si raggiungono dopo aver superato un tunnel.
Lo stesso punto si può raggiungere da Montefranco o da Arrone, percorrendo la statale in direzione del capoluogo.
Dopo aver pagato il biglietto si oltrepassa un piazzale con bar, bancarelle e negozi, e si continua accanto alla statale fino al cancello (qui viene controllato il biglietto) oltre il quale vi sono il piazzale Byron e il Belvedere inferiore, che offre la più celebre visione frontale sulla cascata.
Notevole anche il colpo d’occhio sulla forra che si apre ai piedi del salto. Alla fine del piazzale, un altro cancello dà accesso alla “zona escursionistica” delle Marmore.
Si attraversa il Nera su una passerella (205 metri, 0.15 ore), si sale superando un bar, si lascia a sinistra il sentiero numero 2 (che si seguirà al ritorno) e si raggiunge il tunnel che dà accesso al Balcone degli Innamorati, il belvedere più vicino alla base della cascata, dove spesso ci si bagna.
Tornati al sentiero principale si sale ancora, con un tratto abbastanza faticoso, fino al Belvedere superiore e all’edificio settecentesco della Specola (350 metri, 0.30 ore), che offre un altro magnifico colpo d’occhio sul salto.
RITORNO AL POSTEGGIO
In discesa, lasciato a destra il tunnel per il Balcone degli Innamorati, si piega a destra sul sentiero numero 2, che raggiunge e attraversa l’isolotto ai piedi della cascata.
Senza tornare al sentiero principale si seguono delle passerelle in legno, affacciate sulla forra del Nera, che riportano alla passerella sul fiume.
Sul percorso dell’andata si torna al posteggio (0.45 ore).
Dopo essere usciti dal Belvedere inferiore, vale senz’altro la pena di traversare la statale (attenzione!) e di salire per un viottolo, in parte scavato nella roccia, fino ai Belvedere inferiore e superiore di Pennarossa (270 metri, 0.15 ore a/r).
Anche per questo itinerario è necessario far controllare il biglietto all’inizio del sentiero.