BOCCIONE MAGGIORE – LATTUGACCIO

DESCRIZIONE

Il Boccione maggiore (Urospermum dalechampii L.) è una pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle ASTERACEAE, pubescente con fusto eretto, semplice o ramificato nella sola porzione inferiore.
Foglie basali con picciolo allargato alla base, lobate; le superiori amplessicauli e più piccole verso l’alto, opposte e verticillate a tre.
Infiorescenza a capolino grande posta su lungo peduncolo; involucro con 7-8 squame uniseriate con margine rossastro.
Fiori tutti ligulati di colore giallo solforino, con 5 dentelli ed una screziatura di colore purpureo nella parte esterna e all’apice, gli esterni più lunghi degli interni.
Acheni lunghi e rostrati con un pappo piumoso e scuro.

DISTRIBUZIONE E HABITAT

Specie con areale limitato alle coste mediterranee, il Boccione maggiore in Italia è segnalato in quasi tutte le regioni ad eccezione di Valle d’Aosta, Lombardia, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia-Giulia; in Veneto la presenza è incerta.
Vegeta da 0 a 1200 m s.l.m e predilige prati aridi, terreni incolti e bordi di strade.

Boccione maggiore - Lattugaccio
Boccione maggiore – Lattugaccio

PARTI UTILIZZATE E PERIODO DI RACCOLTA

Le tenere foglie basali possono essere raccolte da marzo a maggio.
Le foglie basali vengono utilizzate cotte e condite come gli spinaci, unite ad altre erbe.
Spesso i boccioli vengono usati in salamoia al posto dei capperi.

RICETTA DELLA NONNA: Boccioli di Lattugaccio sott’aceto

Portare ad ebollizione 200 ml di vino bianco, 200 ml di acqua, 200 ml di aceto di vino, 3 foglie di alloro, 3 spicchi d’aglio, 1/2 peperoncino, un cucchiaino di sale.
Appena preso il bollore, unire 200 g di boccioli di lattugaccio ben chiusi e lasciar bollire per 2 minuti.
Versare il tutto in barattoli ben sterilizzati, chiuderli subito e lasciarli al fresco ed al riparo dalla luce.
Possono essere serviti con salumi e formaggi.

CURIOSITA’

Il nome del genere deriva dal greco oura=coda o becco, e sperma=seme per il lungo becco dell’achenio.
La specie è stata dedicata al botanico francese J.Dalechamp (1513-1588).
In antichità era ritenuta una pianta galattogena, forse per via della forma dei suoi capolini chiusi che ricordano vagamente la forma del capezzolo.