ASPROMONTE, PARCO NAZIONALE

Ultima propaggine dell’Italia continentale, il Parco nazionale dell’Aspromonte è un’imperiosa roccia che svetta sullo stretto di Messina, ricoperta di boschi fittissimi.
Montalto, che è la cima più alta, con i suoi 1955 metri domina lo Ionio e il Tirreno.
Il massiccio chiude a sud la tormentata ossatura orografica della penisola italiana, anello finale della lunga catena calabra che comincia con le tre Sile – Grande, Piccola e Greca – e prosegue nelle due Serre.
L’Aspromonte in realtà è un blocco a sé stante della dorsale appenninica, che s’alza dall’estrema punta dello stivale offrendo due versanti assai differenti: quello tirrenico è più scosceso e umido, mentre quello ionico costituisce una delle zone più aride d’Italia.

Parco Nazionale dell'Aspromonte
Parco Nazionale dell’Aspromonte

FLORA DEL PARCO

Le foreste di quota sono composte in massima parte di faggete in consociazione con l’abete bianco, oltre che di pino laricio e rovere.
Più in basso, ai boschi di leccio si alternano formazioni di farnetto, roverella, sughero, castagno.
Nei valloni ombreggianti vive una grande felce, Woodwardia radicans, specie relitta del Terziario.
In primavera il Parco nazionale dell’Aspromonte offre una notevole fioritura di viole, narcisi, crochi, asfodeli e orchidee, tra cui spiccano varietà parassite, cioè che si nutrono di sostanze in decomposizione, come l’orchidea a nido d’uccello e l’endemica Limodorum brulloi.
Le fiumare costituiscono i paesaggi più maestosi del Parco, con ampi letti di detriti che incidono i fianchi del versante ionico disegnando larghi meandri e mostrando enormi squilibri di portata: in secca per gran parte dell’anno, si trasformano in fiumi impetuosi durante la stagione delle piogge.

FAUNA DEL PARCO

Tra gli animali si segnala il ritorno del lupo, scomparso nei decenni passati, anche se la figura più leggendaria ed elusiva del Parco nazionale dell’Aspromonte resta il gatto selvatico.
Il più raro tra gli animali presenti però è un uccello, l’aquila del Bonelli, con una, forse due coppie nidificanti nella zona orientale del Parco.

L’AQUILA DEL BONELLI

Non c’è nel Parco dell’Aspromonte avvistamento più suggestivo che il volo maestoso dell’aquila del Bonelli, uno dei rapaci più rari, riconoscibile per la grande apertura alare di 1,7- 1,8 metri e la caratteristica macchia bianca sul dorso.
La sua roccaforte è la Sicilia, con più di una dozzina di coppie nidificanti, ma sembra che frequentemente un paio di rapaci sorvolino anche le cime dell’Aspromonte.
Questo rapace nidifica sulle pareti rocciose a picco su ampie porzioni di macchia mediterranea, gariga e foreste rade, dove caccia conigli, roditori e grandi uccelli.
Si tratta di una specie in pericolo per il bracconaggio e, soprattutto nel nostro Paese, è particolarmente minacciata.
La stragrande maggioranza della popolazione mondiale di aquila del Bonelli si trova in Africa e Medio Oriente.

ALCUNE ESCURSIONI…

  • AMENDOLEA – BOVA
    Tempo: 4 ore
    Dislivello: 660 m
    Partenza: Amendolea
  • PIETRA CAPPA
    Tempo: 4 ore
    Dislivello: 300 m
    Partenza: Natile Vecchio

PRODOTTI DEL TERRITORIO

Qui la cucina risente delle antiche influenze greche e della tipica tradizione pastorale e contadina.
Ecco, allora, il friabile pane di grano cotto nel forno a legna, il Musulupu, un rarissimo formaggio pecorino di origine greco-albanese realizzato in stampi, i caprini del monte Limina, la ricotta affumicata, il caciocavallo di Ciminà o il Canestrato.
I “maccaruni e’ casa“, pasta fatta a mano arrotolandola intorno a un giunco o a un ferro da calza.
Poi salumi arricchiti con il peperoncino, coma la famosa ‘nduja, sopressate e capocolli.
Ortaggi come la patata dell’Aspromonte e i pappaluni, i fagiolini di queste terre.
Tra i dolci, spicca il torrone calabro, da accompagnare con un vino Greco Passito.