ARCIPELAGO TOSCANO, PARCO NAZIONALE

AMBIENTI DEL PARCO

Vasto 79.160 ettari, il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano è fra le aree protette italiane con la più forte integrazione fra terra (22%9 e mare (78%).
La storia dell’Arcipelago Toscano ha inizio con il Triassico (230-240 milioni di anni fa), ma la penisola del Monte Calamita, all’Elba, è un frammento di continente africano che risale a 570 milioni di anni.
Ciascuna isola ha la sua storia geologica, con Capraia generata dall’eruzione del vulcano Zenobito, la montuosa Gorgona formata da rocce metamorfiche, Pianosa che è uno zoccolo di tufo calcareo, Giannutri con formazioni calcareo-dolomitiche simili ai rilievi della vicina catena appenninica, mentre Montecristo è un cono granitico come buona parte del Giglio.
Ancora più varia l’Elba, che narra la propria intricata evoluzione con le sue rocce magmatiche, sedimentarie e metamorfiche.
Nella parte orientale si trovano i minerali di ferro che hanno segnato l’economia e il paesaggio dell’isola maggiore.

FLORA E FAUNA

Va da sé che si siano sviluppati ambienti differenti, accomunati dalla profumata macchia mediterranea composta di corbezzoli, mirto, lentisco, cisto.
Sui rilievi più alti, invece, spuntano lecci, cerri, roverelle, castagni.
Il 99,8% del territorio è riconosciuto come area importante per la diversità vegetale ed è caratterizzato dalla presenza di uccelli marini protetti, come il gabbiano corso, simbolo del Parco, la berta maggiore e minore.
L’Arcipelago Toscano costituisce un ponte migratorio tra l’Europa e l’Africa.
Anche le coste e i fondali hanno caratteristiche tipologiche contrastanti.
Il mare è ricco di vita vegetale e animale con posidonia, corallo rosso, ricci, stelle di mare, tartarughe, pesci spada, tonni.
Il Parco è inserito nel Santuario internazionale dei cetacei: fra i suoi ospiti ci sono delfini, stenelle, tursiopi, che spesso accompagnano i velisti, oltre alla balenottera comune.
Se le condizioni sono propizie, è possibile veder emergere anche il maestoso capodoglio.

Arcipelago Toscano

ESCURSIONI VARIE

  • CAPRAIA: AGHIALE – PUNTA DEL DATTERO
    Tempo: 4.30 ore;
    Dislivello: 282 m;
    Partenza: Chiesa dell’Assunta (porto di Capraia).
  • ELBA: L’ANELLO DEL’ENFOLA
    Tempo: 2 ore;
    Dislivello: 220 m;
    Partenza: Spiaggia dell’Enfola.
  • ISOLA DEL GIGLIO
    Tempo: 50 min.
    Dislivello: 405 m;
    Partenza: borgo medievale di Giglio Castello.
  • PIANOSA: PERCORSO PER PUNTA SECCA
    Tempo: 1.30 ore;
    Dislivello: 16m;
    Partenza: Molo di Pianosa.
  • ELBA: IL PERCORSO DELLE PIETRE ROSSE
    Tempo: 6 ore;
    Dislivello: 430 m;
    Partenza; spiaggia di Nisportino.

RELITTO ELVISCOT ALL’ELBA

Arenato sul fondale nelle vicinanze dello scoglio dell’Ogliera, di fronte alla piccola spiaggia di Pomonte, si trova il relitto dell‘Elviscot, cargo naufragato nel 1972.
La poca profondità, circa 8*12 metri, e l’assenza di correnti in quel tratto di mare rendono l’immersione al relitto adatta anche ai sub meno esperti.
Quello che resta della plancia della nave è facilmente visitabile attraverso l’apertura superiore, da dove è possibile raggiungere anche la sala macchine.
In alcuni punti del relitto ci si può imbattere in branchi di occhiate, saraghi fasciani, murene e gorghi.

Arcipelago Toscano

PRODOTTI DEL TERRITORIO

La schiaccia briaca è il dolce tipico dell’isola d’Elba, che unisce ingredienti della cucina mediorientale – come uvetta e pinoli – all’aggiunta ottocentesca di noci e di vino aleatico o moscato, per renderla “briaca”.
Simile negli ingredienti è poi il panficato, un prodotto della tradizione gigliese che in origine veniva preparato a livello familiare da Natale a Pasqua.
E’ una pagnotta dolce, morbida, fatta con i frutti più comuni che offre l’isola, come fichi secchi neri, scuri e piccoli, che vengono bagnati nel vino, sminuzzati e impastati con mandorle, uva seccata al sole, noci, pinoli, miele e scaglie di cioccolato.
Si accompagna con vino Ansonaco del Giglio.