ANICE

L’anice è originario del vicino Oriente e si è talmente diffuso nella nostra Penisola da potersi considerare una pianta spontanea. Esistono altre due specie che rispondono al nome comune di Anice: l’Anice Stellato e l’Anice Pepato, tipici del sud-est asiatico. Spezia molto amata in Inghilterra, serviva a profumare gli abiti di Re Edoardo IV.
E’ talmente diffuso nei nostri campi da essere considerato una pianta spontanea.
Da non confondere con l’anice stellato.

Anice
Anice

CARATTERISTICHE BOTANICHE

E’ una pianta dal fusto rotondeggiante e cavo all’interno che può raggiungere 1 m d’altezza. I fiori sono bianchi, riuniti in infiorescenze a forma di ombrello, con due tipi di foglie: quelle basali sono rotonde, le altre sono pennate, con margini frastagliati. Il frutto è un achenio, chiamato comunemente e impropriamente seme.

ESIGENZE CLIMATICHE E AMBIENTALI

Predilige i luoghi soleggiati e riparati dal vento.

TECNICA COLTURALE

L’anice si riproduce per semina, in aprile-maggio. I semi sono piccoli e dovete ricoprirli solo leggermente, dopo aver lavorato finemente il terreno. Per germogliare impiega circa un mese, dopodiché la piantina d’anice cresce rapidamente. Se la semina è stata fitta dovrete proceder al diradamento, sfoltendo le piantine quando raggiungono i 10 cm di altezza. Sarchiate quindi per eliminare le infestanti e annaffiate.

RACCOLTA E CONSERVAZIONE

Si usa il frutto, raccolto in agosto, un mese dopo la fioritura. Raccogliere gli ombrelli quando non sono ancora completamente secchi e iniziano ad assumere una colorazione scura: fateli essiccare all’ombra, legati in mazzi.
Quindi batteteli su un telo e setacciateli per separare i frutti dagli steli della pianta.
Per conservare i semi p consigliato un recipiente ermetico, da tenere al fresco e al riparo dalla luce.
Purtroppo anche se conservato in ottime condizioni, l’anice perde presto il suo profumo e, se macinato, l’aroma diminuisce rapidamente.

USO IN CUCINA

I semi di anice, buoni per profumare pane e dolci, possono essere adoperati per aromatizzare le carni e sono l’elemento base del pane tedesco Anisbrod.
Dai semi si ricava anche un infusoconosciuto fin dai tempi preistorici: l’anice è infatti una delle spezie più antiche imparentata con aneto, finocchio, carvi e cumino.
Contiene una sostanza oleosa, l’anetolo, usato in confetteria, liquoreria e farmacia.
I semi sono gradevoli in insalate, biscotti e alcuni tipi di pane.
Entra nelle ricette a base di castagne e fichi ed è alla base di liquori come il pastis francese, l’ouzo greco e le tante anisette nostranee, come la sambuca, usate per aromatizzare il caffè, dolci, creme e salse per pesci e carn bianche.

PROPRIETA’ TERAPEUTICHE

Nell’antica Roma era impiegato in un dolce cotto dentro foglie di alloro, specifico per prevenire le difficoltà digestive.
Masticare a fine pasto dei semi di anice leggermente tostati funge da digestivo e profuma l’alito.
Possiede infatti proprietà stomatiche, spasmolitiche e balsamiche.

AVVERSITA’ E PARASSITI

Oltre agli avversi fenomeni naturali, come le gelate, l’anice è attaccato dai parassiti fungini che sciupano le folgie e rovinano i frutti.
Spesse viene attaccato dal ragnetto rosso che ne rende inutilizzabili le foglie mentre, una volta raccolto, può essere danneggiato dai coleotteri: tuttavia questi parassiti non provocano danni tali da richiedere interventi specifici di protezione.