ALTA MURGIA, PARCO NAZIONALE

Benchè in alcune parti assuma le sembianze di un paesaggio lunare, il Parco nazionale Alta Murgia, le cui quote variano da un minimo di 340 a un massimo di 679 metri, è interessato da condizioni climatiche favorevoli alla vegetazione.
Predominano due habitat, quello substeppico e quello delle praterie.

FLORA DEL PARCO

Le specie vegetali spontanee censite nel Parco sono circa 1500 e rappresentano il 25% di tutte quelle presenti in Italia.
Di particolare rilevanza sono i paesaggi dei licheni e dei muschi, le distese degli asfodeli e delle steppe a graminacee in cui crescono alcune specie di stipa, chiamate comunemente lino delle fate, una pianta erbcea protetta che presenta spighe con una coda ricoperta da una fitta peluria, utile per trasprotare il seme.
Nei pascoli si sviluppano invece le specie endemiche più rappresentative, tra cui varie orchidee selvatiche.
Nei boschi sono prevalenti roverella, fragno, coccifera, leccio, cerro e farnetto.
Tra i funghi va annoverata una specie assai pregiata, il cardoncello, difficilmente rinvenibile altrove.

FLORA DEL PARCO

Le ampie praterie, i campi e gli incolti sono terreno di caccia ideale per rapaci che, difatti, sono numerosi e frequenti.
Fra le specie più preziose si ascrive il grillaio, di cui il Parco ospita la più numerosa popolazione italiana.
A questo si aggiungono lanario, biancone e specie più comuni come gheppio e poiana.
Nelle stesse vivono averla cenerina e averla capirossa, allodola, gruccione, tottavilla e zigolo nero, quest’ultimo piuttosto raro in Italia.
Nelle aree rocciose sono presenti passero solitario, occhione e monachella.
Tra i mammiferi si contano specie più comuni, quali volpe, tasso, faina e numerosi roditori, dal mustiolo all’arvicola di Savi.
Infine tra i rettili, presenti con ben 14 specie, favorite dall’ambiente arido e pietroso, si annoverano geco di Kotschy, colubro leopardino e testuggine di Hermann.

Testuggine di Hermann, Parco nazionale Alta Murgia
Testuggine di Hermann, Parco nazionale Alta Murgia

GRAVINA IN PUGLIA

Nella Murgia occidentale, in un’area ricca di puli e gravine, sorge Gravina in Puglia.
I numerosi ritrovamenti testimoniano che il territorio era già abitato nel Paleolitico antico.
In seguito la città fu colonizzata da Greci e Romani.
Sono numerosi gli eidfici da vedere.
Tra i più significativi gli scenografici ruderi della dimora di caccia voluta dall’imperatore Federico II di Svevia.
Da non perdere pure la Chiesa rupestre di S.Michele delle Grotte, quella di S.Basilio Magno e gli ambienti ipogei, vecchie cantine, cisterne e stanze collegate le une alle altre come in un labirinto.

ALCUNE ESCURSIONI…

  • FORESTA DI MERCADANTE
    Tempo: 4 ore;
    Dislivello: 50 m;
    Partenza: Cassano delle Murge.
  • ANELLO FEDERICO II
    Tempo: 1.45 ore;
    Lunghezza: 25 Km;
    Partenza: Castel del Monte.

PRODOTTI DEL TERRITORIO

Praterie, prati magri e rocce raccontano storie di pastori e di massari impegnati nella lavorazione del latte e nella coltivazione di grani antichi, del mandorlo e della vite.
Ne nasce una cucina caratterizzata dall’uso di erbe e vegetali spontanei (cicoriella, finocchietto, lampascione, fungo cardoncello) e di prodotti di un agricoltura estensiva, come la semola rimacinata di grano duro, con la quale si prepara il famoso pane di Altamura, oltre a focacce (come il calzone di S.Giuseppe), taralli, biscotti e pasta.
Dall’allevamento degli ovini derivano alcuni prodotti caseari tipici, tra cui il canestrato pugliese, il pallone di Gravina, la “ricotta forte” e i piatti di carne a base di agnello, di capretto e di pecora.