ALGA BRUNA (Fucus vesiculosus L), pianta medicinale

DESCRIZIONE E ORIGINE

L’alga bruna è una pianta che appartiene alla famiglia delle Fucaceae e, come dice il nome stesso, presenta un colore bruno-verdastra ed alta circa 60-90 cm.
Il tallo (ovvero l’alga stessa) è coriaceo, ristretto alla base, sviluppato in fronde a forma di ventaglio, biforcate alla sommità.
Presenta nelle fronde rigonfiamenti-vescicole piene di aria.
Cresce sulle coste sia europee che del nord America.
Parte usata: Tallo.

PRINCIPI ATTIVI DI RIFERIMENTO

Tracce di diversi minerali, in particolare iodio (0,03-0,2%) di cui una parte si trova legato a proteine o amminoacidi.
Polisaccaridi di diverso tipo quali acido alginico (circa 12%).
Polifenoli (circa 15%).

ATTIVITA’ PRINCIPALI E UTILIZZO

L’alga bruna è un agente dimagrante, stimola la funzionalità tiroidea ed è demulcente (lenitivo).
Viene utilizzato principalmente nel sovrappeso per stimolare il metabolismo.
Può essere utilizzato come integratore di iodio.

Alga bruna
Alga bruna

ALGHE NELL’ALIMENTAZIONE

L’uso alimentare delle alghe ha origine antica ed è particolarmente diffuso ancora oggi in oriente.
Tra le edibili più comuni ricordiamo l‘Alga Nori, la Kombu e la Wakame.
E’ stato dimostrato che lo iodio presente nelle alghe è ottimamente biodisponibile pertanto queste risultano un’ottima alternativa al sale iodato in particolare in chi segue una dieta iposodica.
A proposito dell’assunzione adeguata di iodio ricordiamo che da uno studio dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) l’Italia rientra nel gruppo delle regioni con un consumo carente di iodio.
Quindi un utilizzo moderato di quest’alga non è in generale da temere anzi è consigliabile purché si abbia l’avvertenza di non assumerne quantitativi eccessivi.
SI suggerisce di assumere con integratori circa il 30% (45mcg/die) dell’RDA di iodio (135mcg/die).

CONTROINDICAZIONI

E’ consigliato evitarla nell’ipertiroidismo e nei problemi cardiaci associati ad ipertiroidismo.