AGRICOLTURA 4.0 – AGRICOLTURA DI PRECISIONE

L’agricoltura è una delle attività più antiche ed è stata la base della civilizzazione umana. Nel neolitico l’uomo impara a coltivare passando da nomade a sedentario. La prima rivoluzione agricola avviene alla fine del 18esimo secolo in Inghilterra. Con il sistema di Norfolk vengono introdotte le rotazioni colturali, nuove attrezzature e metodi di lavorazione del terreno. Successivamente l’agricoltura inizia a meccanizzarsi: entrano in campo i trattori e nuove attrezzature che miglioreranno sempre di più.

Nel 1997 negli Stati Uniti d’America viene utilizzato per la prima volta il termine “Precision Farming“, cioè “Agricoltura di Precisione”.
Ai nostri giorni, tra i problemi maggiori dell’agricoltura mondiale ricordiamo che l’80% delle terre coltivabili è già utilizzato e si fa sempre più difficoltà a raggiungere il restante 20%. Inoltre la popolazione mondiale continua a crescere e nel 2050 sfioreremo probabilmente i 9 miliardi di abitanti.
La FAO, cioè l’Organizzazione per l’Agricoltura e l’Alimentazione dell’ONU, ha stimato che, al fine di soddisfare le richieste di tutti, l’agricoltura nel 2050 dovrà produrre il 60% in più, senza però intaccare le risorse naturali e senza impattare maggiormente sull’ambiente.

In Italia la situazione non è delle migliori, soprattutto per il fatto che possiamo vantare di grandi eccellenze ma non di grandi produzioni. Inoltre ci sono problemi riguardanti: l’edificazione, che in passato ha rubato troppa terra alle aziende agricole, la mancanza di attrazione per i giovani, che spesso scelgono di lavorare in altri settori, e l’obbligo morale nel conservare la grande ricchezza paesaggistica del nostro paese.

Esiste però una via per adattarsi a questi problemi e raggiungere gli obiettivi: l’agricoltura di precisione.
Può essere definita come un sistema gestionale, agricolo ed integrato, di informazione e produzione atto all’aumento della produttività sitospecifica, dell’efficienza produttiva, della redditività aziendale e alla riduzione al minimo dell’impatto ambientale.

OBIETTIVI DELLA PRECISION FARMING

  • Aumentare le rese sitospecifiche cioè la produttività non complessiva del campo ma di ogni suo singolo punto;
  • Aumentare l’efficienza, cioè ottimizzare le risorse impiegate in modo da non sprecarle e farle rendere al massimo;
  • Aumentare la redditività, cioè le entrate delle aziende agricole ed i guadagni,
  • Diminuire l’impatto ambientale al minimo.

Si prende quindi coscienza del fatto che non solo le caratteristiche dei singoli appezzamenti sono diversi ma che addirittura ogni singolo metro quadrato può essere ottimizzato per evitare sprechi e ridestinare le risorse dove ce n’è più bisogno.

NUOVI STRUMENTI

  • Analisi del terreno regolari per scoprire di cosa sono composti i propri campi.
  • Stazioni metereologiche di proprietà dell’azienda o di terzi, che però devono essere vicine ai propri campi, in modo da conoscere e prevedere le condizioni metereologiche.
  • Mappatura della resistività del suolo, cioè metodi per scansionare il terreno ed individuare la disposizione delle risorse nutritive e la struttura del terreno.
  • Mappatura dell’indice vegetativo.

Quest’ultima è forse una delle novità più importanti, poichè consente di verificare la risposta delle piante all’ambiente in cui sono. L’indice vegetativo è infatti un valore correlato al benessere della pianta e ad altri importanti valori, come la presenza di zuccheri nei frutti, la quantità di danni da insetti e l’attività fotosintetica.
Questo valore si rileva “guardando le piante” e la soluzione è rappresentata dalle fotocamere multispettrali, cioè speciali attrezzature capaci di separare i canali visivi.
Le foglie delle piante riflettono in modo diverso la luce in base a quanta clorofilla c’è, è quindi possibile montare le fotocamere multispettrali su droni, elicotteri o satelliti e rilevare così la situazione dei campi. Una volta raccolte queste informazioni intervengono dei software dedicati che elaborano i dati e creano le mappe di prescrizione, cioè file digitali che descrivono come una scacchiera i campi.
Queste mappe vengono poi caricate in terminali appositi a bordo dei trattori: grazie ad apposite attrezzature a rateo variabile, cioè che riescono a cambiare in modo autonomo e rapido i parametri di funzionamento, si possono così seguire le indicazioni elaborate dal computer.

Si tratta di un processo efficiente, che richiede però investimenti e conoscenze agronomiche, per questo si adatta meglio ad una dimensione sovra-aziendale, come un servizio tecnico dotato di personale qualificato ed attrezzatura adatta a servire più aziende.
Un esempio di applicazione è il sistema FarmStar attualmente presente in Francia e nato dall’unione fra due istituti di ricerca agraria e l’azienda AirBus: a fronte di un pagamento annuale, gli agricoltori possono usufruire di una rete di stazioni meteo sparsa su tutto il territorio nazionale e della consulenza tecnica di agronomi, i quali si occuperanno di rilevare i dati, elaborarli e trasformarli in mappe su misura per l’azienda.

SOLUZIONI PER IL FUTURO

Ci sono tante novità in questo settore tra cui: gli Agro Bots, cioè rover autonomi capaci di viaggiare fra i campi e svolgere operazioni diverse come ricognizioni, analisi e diserbo meccanico. La seconda sono i trattori a guida autonoma: sono stati presentati dal gruppo CNH (Gruppo industriale Italo-Statunitense) già un anno fa e consistono in due prototipi capaci di muoversi autonomamente in campo e su strada. Possono cooperare e svolgere diverse lavorazioni, compresi i trasporti e la raccolta.

Tirando le somme quindi capiamo che l’agricoltura di precisione è destinata a cambiare il settore primario, anzi, lo sta già facendo. Non c’è il rischio che la figura dell’agricoltore scompaia, ma sicuramente questo ruolo subirà grandi mutazioni, poiché sarà necessario un livello di istruzione maggiore. I software utilizzati infatti creano supporti decisionali, ma l’ultima parola spetta sempre all’imprenditore agricolo che decide come affrontare i problemi e come lavorare.
anche in italia gli elevati livelli di efficienza garantiti dal precision farming aiuteranno ad aumentare le produzioni, migliorare la qualità dei prodotti ed abbassare i costi di produzione, rendendo disponibili le nostre eccellenze anche a chi al momento non può permettersele. Inoltre ci si deve dimenticare dei vantaggi ambientali: in ogni declinazione dell’agricoltura di precisione infatti la sostenibilità delle coltivazioni aumenta rispetto agli approcci convenzionali.